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Di Maio-Salvini, nuovo incontro domani a Milano

Di Maio-Salvini, nuovo incontro domani a Milano

Nuovo vertice tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "Quando abbiamo qualcosa da dire lo diremo", si è limitato a questa risposta il leader della Lega dopo l'incontro rispondendo alla domanda se sia stata individuata la figura da proporre per il premier. Con Di Maio, ha aggiunto, ci sarà "un nuovo incontro sul programma". A chi gli chiede se vedrà anche Silvio Berlusconi risponde solo "vediamo vediamo".

"Stiamo trovando altre convergenze, l'incontro è stato positivo", ha detto Di Maio dopo il vertice con Salvini spiegando che domani, a Milano, si terrà un nuovo incontro per arrivare "alla firma del contratto di un governo di cambiamento". "Non si è parlato del nome del presidente del Consiglio", ha detto ancora il leader del M5S. "Stiamo facendo notevoli passi avanti con il programma di governo, stiamo trovando ampie convergenze su reddito di cittadinanza - ha spiegato Di Maio -, flat tax, legge Fornero, sulla questione che riguarda la lotta al business dell'immigrazione, del conflitto di interessi".

"Speriamo di chiudere il prima possibile, perché se non si chiude si torna al voto", ha detto ancora Di Maio. "Oggi noi conosciamo la situazione dell'Ue, sappiamo che ci sono delle cose che vanno fatte - ha detto Di Maio rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni del presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani -, ci sono anche nell'ambito del bilancio europeo delle pretese che l'Italia deve portare avanti, sul fondo sociale europeo, sui finanziamenti che devono arrivare, c'è tanto da fare e chi vede questa ipotesi come una minaccia per Ue forse vede una minaccia per la sua poltrona". 

"Il fatto di chiedere ai nostri iscritti un parere sul contratto di governo significa proprio dover fare un buon contratto di governo", ha detto Di Maio a chi gli chiede se con il "no" degli iscritti al M5S nel voto online l'accordo con la Lega salterebbe. "La mia garanzia sta nel fatto che faremo un buon lavoro per soddisfare quello che gli italiani si aspettano da un governo di questa portata", spiega. Davide Casaleggio ha detto che l'eventuale contratto di governo che sarà sottoscritto da M5s e Lega sarà posto ai voti sulla piattaforma Rousseau.

Non ci saranno forzature sul deficit. È la linea che M5S indica mentre è in corso il confronto con la Lega per la stesura del contratto di governo. Un fronte su cui ci sarebbe intesa con i leghisti. L'obiettivo iniziale, viene spiegato, è quello di rispettare i target e non superare l'1,5%. Se ci sarà necessità di sforare sarà discusso con la Ue perché non c'è nessuna volontà di forzare contro i partner europei. L'idea è quella di "procedere con garbo" da parte di un governo che sarà "razionale e ragionevole".

Dalla flat tax benefici per il ceto medio - C'è una "fortissima convergenza tra M5S e Lega sulla flat tax, che presenta enormi benefici sul ceto medio", hanno spiegano fonti del M5S a margine dell'incontro. La flat tax, sottolineano, è un elemento interessante che può essere concepita senza che sia né troppo penalizzante per i ceti bassi né troppo vantaggiosa per quelli alti.

Contatti per un tavolo sull'Ilva, presto una data - Ci sono stati già dei contatti con i sindacati e nel giro di pochi giorni dovrebbe essere fissata una data di convocazione di un tavolo da parte dei parlamentari del M5s di Taranto. Alla richiesta dell'avvio di un confronto che era arrivata ieri da tutti gli eletti a Taranto, si è aggiunto anche Lorenzo Fioramonti, indicato da Di Maio come possibile ministro nell'Economia nella lista dell'esecutivo presentata prima delle elezioni. Secondo fonti vicine ai pentastellati, l'incontro potrebbe tenersi entro fine mese.

M5S scettico su Massolo premier 'terzo' - Il nome del presidente di Fincantieri, Giampiero Massolo, come premier terzo non è stato fatto finora nel corso degli incontri tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Lo spiegano fonti del M5S sottolineando, inoltre, una certa contrarietà all'individuazione dell'ex capo dei servizi segreti come inquilino di Palazzo Chigi. E, a riguardo, un certo scetticismo filtra anche dalla Lega.

"Dal programma di Governo, dalle priorità, dalle figure ministeriali che usciranno, dalla figura del premier, scaturirà la decisione definitiva di Forza Italia", ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Totia Corriere Tv ribadendo che Forza Italia non ha ancora preso una decisione definitiva sul voto di fiducia al primo Governo M5S-Lega. "La benevolenza critica mi impone la prudenza - ha detto Toti -, non vorrei far critica letteraria prima di vedere il romanzo scritto. Sarebbe pregiudiziale e ci siamo impegnati a non farlo. Spero che il lavoro sia buono, lunedì lo valuteremo e da quel momento in poi si deciderà. Giudicheremo il romanzo una volta che lo scrittore lo avrà partorito". "Un Governo a guida leghista sarebbe molto diverso da uno a guida grillina - ha proseguito Toti -. Se la priorità fossero i temi del lavoro e della fiscalità sarebbe un buon passo avanti, così come sicurezza e immigrazione..".

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