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I social all’assalto
di YouTube e tv

I social all’assalto di YouTube e tv

«Accendi il social». È forse la frase che sentiremo ripetere più spesso nell’immediato futuro, visto l’assalto delle piattaforme tecnologiche alla tv e al settore della produzione di contenuti. Ultima novità in ordine di tempo l’apertura di Instagram ai video di un’ora (con la nuova app Igtv), sia per gli utenti sia per le aziende, una sfida diretta a YouTube ma anche ai tradizionali canali televisivi. «Tutte le piattaforme di social media stanno andando verso una maggiore focalizzazione sui video perché gli utenti, soprattutto giovani, destinano gran parte della loro attenzione a questa forma di contenuti. Fruibili in ogni momento, in mobilità e con la possibilità di interagire con i creatori», spiega Vincenzo Cosenza, esperto di social media e autore del blog Vincos.it.

La tendenza è stata intercettata da una recente indagine di GlobalWebIndex che ha certificato il sorpasso dei social sulla tv: sui primi si trascorrono in media 20 minuti in più al giorno, tempo che si dilata ad un’ora e mezzo per i più giovani.

Oltre alla più recente novità di Instagram che ha anche raggiunto il traguardo di 1 miliardo di utenti, tutti i social media si stanno impegnando a rosicchiare pubblico al piccolo schermo. Facebook starebbe collaborando con diversi network televisivi per produrre notiziari originali, cioè telegiornali da diffondere sulla sua piattaforma Watch, quella dedicata solo ai video attiva negli Stati Uniti dall’estate scorsa. Snapchat, l’app usata dai giovanissimi, ha invece la sezione Discover che mescola contenuti degli utenti a quelli degli editori. E Twitter sta risalendo economicamente dando sempre più spazio agli eventi sportivi in diretta streaming.

Tutte sfide incrociate che hanno come obiettivo principale ancora prima della tv, YouTube la piattaforma video per eccellenza che conta due miliardi di utenti.

«Contrastare il dominio di YouTube non è facile - sottolinea Vincenzo Cosenza - ma è una strada obbligata per cercare di accaparrarsi una fetta dei budget pubblicitari dei grandi inserzionisti. Condizione necessaria, ma non sufficiente, per farsi spazio è riuscire a convincere i top creator a produrre contenuti per la propria piattaforma, dando loro una serie di opportunità di monetizzazione. Resta da capire - conclude l’esperto - se le persone preferiranno i video verticali, come quelli di Instagram e Snapchat, o orizzontali come quelli di YouTube e Facebook». Proprio nei giorni scorsi YouTube ha comunicato i nuovi metodi che consentiranno agli autori più seguiti di monetizzare i contenuti da loro prodotti.

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