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La Diciotti verso Trapani,
Salvini frena

La Diciotti verso Trapani, Salvini frena

«Il porto per la nave Diciotti sarà assegnato solo dopo che saranno fatti i nomi dei finti profughi che invece che in un albergo finiranno in prigione per le loro azioni a bordo della Vos Thalassa": lo ha ribadito il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo l’incontro con il suo omologo tedesco, Horst Seehofer.

Intanto, Trapani sembra non essersi accorta di essere al centro di un nuovo caso migranti. La vita continua normalmente, mentre le autorità - procura, questura, Guardia costiera e Comune - sono occupatissime nel preparare lo sbarco di nave «Diciotti» della Guardia costiera, attesa domattina, con i 67 migranti trasbordati domenica sera dal mercantile Vos Thalassa. Un trasferimento autorizzato perchè a bordo del cargo si erano registrati forti momenti di tensione in quanto i migranti temevano di essere riconsegnati alle autorità libiche. Tre donne e sei minori tra le persone soccorse e il gruppo più numeroso è quello dei pakistani, 27, 12 i sudanesi, dieci i libici. I «violenti dirottatori», una volta arrivati a Trapani, ha già detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, «dovranno scendere in manette dalla nave».

Facinorosi che sarebbe stati individuati e sarebbero un ghanese e un sudanese. Pochi dati certi, tra numerose incertezze, una delle quali ha riguardato anche il momento dell’approdo. All’inizio era previsto nel primo pomeriggio; poi un serata, secondo una previsione aggiornata alle 15 della Guardia costiera, salvo due ore dopo non ritenere impossibile uno slittamento di qualche ora, persino a domattina, diventata via via l’indicazione più forte, come sottolineava la questura. In ogni caso il molo Ronciglio, quello dedicato agli sbarchi, è pronto, preso d’assalto presto dalla stampa, sotto un solo implacabile, a sottolineare che ormai ogni sbarco è una storia da raccontare.

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