Gli abusi edilizi, con il panorama che si affaccia sullo Stretto devastato, è un problema atavico ma che non si riesce a risolvere. Dopo i dati sull’altissima percentuale di immobili che presentano abusi, e per i quali nel corso degli anni sono state presentate domande di condono, intervengono le associazioni di categoria: Unione dei piccoli proprietari immobiliari, Federproprietà e Conia-Apia che rappresenta gli inquilini.
Queste associazioni , riporta la Gazzetta del Sud in edicola, hanno lanciato già l’allarme in merito al degrado urbano in cui versa oramai da tempo la nostra città, «assistendo al sordo disinteresse da parte della classe politica e di quanti potrebbero offrire il proprio contributo per dare slancio vitale a questo stato di abbandono. L’abusivismo edilizio, da quanto emerge dagli ultimi accertamenti effettuati, risulta di nuovo in ascesa.
Com’è ben noto, il Comune in più occasioni si è impegnato a risolvere la questione inerente la definizione delle domande di sanatoria edilizia. Secondo le associazioni, dagli ultimi dati acquisiti risulta che rimangono giacenti ancora circa 21.000 domande, e che l’Amministrazione, a causa della carenza di personale negli ultimi sette anni, dal 2012 al 2018, è pervenuta alla definizione di 2.646 pratiche ciò vuol dire che procedendo con la conclusione dell’istruttoria a tali ritmi: con una media di 378 pratiche l’anno, per definire il condono edilizio serviranno altri 57 anni.
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