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L'11 novembre del 1918 finiva la Grande guerra: una carneficina senza eguali

L'italia entrò in guerra nel 1915, il 24 maggio: La disfatta di Caporetto nell'ottobre 1917 fu il momento più difficile, ma la resistenza sulla linea del Piave consentì la riscossa fino alla resa degli austriaci a Vittorio Veneto il 4 novembre

Trincea di fondo valle verso San Marco durante la Prima Guerra Mondiale

L'estate del 1914 segnò l'inizio della Prima guerra mondiale, il  più grande conflitto mai visto, una carneficina che coinvolse quasi tutti i continenti, gran parte delle Nazioni e dei loro abitanti, cambiandone per sempre il destino. Tante e tali sono state le novità, le implicazioni, le conseguenze di quel conflitto conclusosi nell'autunno 1918 che solo ad un secolo di distanza il mondo sembra uscire dai solchi che produsse.

Quando furono firmati gli armistizi tra i belligeranti, le vittime si contavano a decine di milioni, mentre i sopravvissuti dovettero adattarsi ad un mondo nuovo e fortemente instabile. Crimini e orrori in vasta scala, armi nuove e micidiali, indifferenza per le spaventose perdite militari e civili hanno accomunato quasi tutti i numerosi fronti aperti.

L'italia entrò in guerra nel 1915, il 24 maggio. Paese povero e impreparato, si trovò presto in trincea per difendere il proprio territorio.

La disfatta di Caporetto nell'ottobre 1917 fu il momento più difficile, ma la resistenza sulla linea del Piave consentì la riscossa fino alla resa degli austriaci a Vittorio Veneto il 4 novembre. L'entusiasmo per la vittoria durò poco, tanti e tali erano stati i sacrifici imposti al Paese. Un mondo era finito, e la nuova era si presentava assai fosca.

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