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Emergenza urgenza pediatrica a Cosenza: “Serve modello organizzativo”

Intervento del presidente nazionale della Simeup, la calabrese Stefania Zampogna. Calabria in ritardo nell’applicazione delle nuove linee del triage. «Le terapie intensive vanno distribuite secondo lo schema Hub Spoke»

Stefania Zampogna

I distintivi dell’esperienza e delle ampie capacità professionali di chi lavora da anni nella sanità in Calabria, ormai, non bastano più in assenza di risorse e mezzi idonei a fronteggiare difficoltà strutturali che tredici anni di commissariamento hanno portato drammaticamente a galla. Il sistema dei servizi assistenziali, strapazzata dal Covid, fatica a ritrovare le coordinate del sentiero che riporta a Itaca. Nel Cosentino, ad esempio, la rete colaborodo degli ospedali periferici, senza più medici e con reparti che non riescono a garantire l’ordinario, continua a riversare i suoi pazienti sul Pronto soccorso dell’“Annunziata” che resta luogo di sofferenza, nonostante la riorganizzazione voluta dal commissario De Salazar che consente, finalmente, una dignitosa presa in carico del paziente.
Emergenza-urgenza Lo scorso primo aprile, le società scientifiche e le associazioni dell’area dell’emergenza urgenza hanno approvato il “Manifesto di Firenze”, un documento di clinical governance nel quale vengono analizzati i “fattori necessari all’evoluzione del sistema di assistenza” in emergenza urgenza: fra questi, al punto 11, «l’applicazione di quanto previsto dalle normative su triage, osservazione breve e sovraffollamento del Pronto Soccorso». Un cambio di passo che in Calabria è, inevitabilmente, più lento, nonostante gli sforzi del commissario-governatore, Roberto Occhiuto. Ritardi che si riflettono, inevitabilmente, anche nell’area pediatrica.

La denuncia della Simeup

Stefania Zampogna, presidente della Società italiana di emergenza-urgenza pediatrica. «Purtroppo, a distanza di 5 anni dall’Accordo 248 del 2017, ed oltre 3 anni e mezzo da quello del primo agosto 2019, dobbiamo constatare che molti traguardi di questo “virtuoso” percorso non sono stati ancora raggiunti, e che vi è una incredibile eterogeneità nell’adozione da parte delle Regioni delle nuove misure proposte. Questa eterogeneità stata largamente evidenziata da una indagine nazionale, promossa nel 2022 dalla Simeup unitamente alla Sip, ed alla Sipo.

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