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Messina, ora servono organizzazione e logistica

L’impiantistica per allenamenti e prime gare del campionato tra i nodi da scogliere

Il Messina sceglie Giacomo Modica

Spingere sull’acceleratore è l’imperativo in casa Messina. Recuperare il tempo perduto in settimane che non hanno portato al tanto “sventolato” cambio di proprietà. Il tempo delle chiacchiere, dei dietrofront, delle incertezze è finito: adesso bisogna programmare la stagione e farlo nel miglior modo possibile, cercando di non ripetere gli errori del passato, concentrandosi sul da farsi. Dopo due stagioni concluse con l’acqua alla gola, si dovrà provare a evitare sofferenze per fare cambiare idea riavvicinare anche tutti quei tifosi delusi o scettici sull’attuale gestione. Non sarà un compito facile, ma certamente chi ama i colori giallorossi spera di potere essere smentito nelle proprie sensazioni negative. Andare avanti

. I primi tasselli sono stati messi, quelli sportivi. Il direttore sportivo Domenico Roma, che ha voluto fortemente il ritorno di Giacomo Modica all’Acr. Sono stati presentati inversamente sui canali ufficiali, ma il loro rapporto è simbiotico e sono chiamati a lavorare fianco a fianco per individuare i giusti profili che possano fare al caso del progetto tecnico, restando in linea con il budget fissato dalla proprietà.

Sondaggi di mercato. Praticamente come le ultime due stagioni, sarà una squadra che verrà costruita a step quella del prossimo anno, anche perché appare molto difficile che in poco più di 11 giorni si possa costruire una rosa di 24 elementi. Primo passaggio coi sette tesserati, in ritiro partiranno alcuni juniores tra quelli che facevano già parte del club e altri che verranno provati. Intanto si cercheranno le pedine giuste. Oltre Emmausso e Di Stefano, sono diversi i nomi sul taccuino: contatti e disponibilità, in attesa di affondare. Tra le priorità c’è l’ingaggio di una prima punta intorno alla quale costruire la squadra.

Ritiro e stagione. Adesso tocca muoversi su tutto il resto, a cominciare dal ritiro. La scelta più probabile sembra essere Gambarie e si dovrebbe partire il prossimo 24 luglio. Ma c’è una “macchina” da mettere in moda e dunque servono le figure adatte sul piano operativo. Rispetto agli aspetti organizzativi, tutto passa dalla designazione di un nuovo direttore generale che si occupi dell’importantissimo apparato logistico, considerando l’ambito territoriale complicato in cui ci si trova ad operare, con l’ormai nota carenza di strutture cittadine che grava sulla prima squadra della città così come sulle realtà minori. Va trovato un campo per gli allenamenti, che probabilmente sarà in provincia. Resta sempre viva l’ipotesi dello “Scirea” di Santa Lucia del Mela, ma è possibile si individui anche una location in fondo d’erba naturale, per essere pronti fisicamente alle gare di campionato che in prevalenza verranno disputate su questo tipo di suolo.

Questione “Scoglio”. Per quanto riguarda le gare interne, come è noto, dopo il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari del prossimo 30 luglio inizieranno gli interventi al “Franco Scoglio”, non prima del 5 maggio, per rendere funzionale l’impianto di drenaggio, in modo da evitare che lo stadio divenga un pantano fangoso con l’arrivo delle prime pioggia, circostanza che ha comportato più richiami della LegaPro nel corso dell’ultima stagione. Andranno valutate dunque le sedi alternative per la disputa di almeno una partita interna lontano dallo Stretto. Si stanno vagliando alcuni impianti calabresi.

Stampa, sponsor e giovanili. Sul piano relazionale, va capito quali saranno gli uomini che parleranno all’esterno per conto del club. Così come chi dovrà muoversi sul fronte immagine, partner e sponsor, compito arduo in un territorio solitamente arido a livello di trasporto economico e in una situazione resa ancora più difficile da quanto la società, fin qui, abbia poco seminato in termini di appeal così da essere “appetibile” sul piano espositivo. Tutti ambiti fondamentali per rendere una società davvero strutturata. Al quale andrebbe aggiunto un settore giovanile proprio, investendo su responsabili e tecnici, invece di delegare come è avvenuto negli ultimi anni, lanciandosi in collaborazioni poi puntualmente “scoppiate” in corso d’opera, l’ultima delle quali addirittura con un comunicato dei tecnici che hanno denunciato molte cose poco gradevoli. Rilanciare, crederci ancora, sperare in un sostegno collettivo: queste le aspettative del club, ma per quale progetto? Cosa si farà adesso oltre Failla, Roma e Modica?

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