Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La mafia africana a Cosenza: i racconti del “corriere” che vuotò il sacco

Yakubu collaborò con gli investigatori. Riferì particolari sui viaggi, sul costo delle dosi e sulle piazze

Uno dei pusher del sodalizio vuotò il sacco. Era il 18 febbraio del 2020 quando Ibrehim Yakubu (da ieri ai domiciliari) decise di raccontare tutto ai carabinieri della Stazione di Cosenza nord. A loro spiegò di far parte, da circa un anno, di un sodalizio dedito allo spaccio di droga formato soprattutto da stranieri. Sono loro a vendere nelle piazze della città la marijuana operando principalmente nella zona dell’autostazione.
Ibrehim riferì agli investigatori chi c’era a capo della banda di pusher e chi comandava: tutti gli stranieri lavoravano agli ordini del nigeriano Obinna che vive a Rende. Lui – è sempre il racconto di Ibrehim - gestiva il traffico di marijuana ed è lui che si interfacciava con i fornitori di Rosarno dai quali comprava la droga. Ibrehim raccontò che cosa succedeva al ritorno da Rosarno: si recava a casa di Obinna e lì dividevano lo stupefacente. A volte, capitava che erano alcuni africani che da Rosarno portavano la marijuana a Cosenza e, in quel caso, il costo cambiava. Se andava lui o gli altri del sodalizio a prenderla nel Reggino il prezzo era di 1,80 euro al grammo; mentre se i fornitori la portavano direttamente nella città dei Bruzi il costo aumentava: 2,50 al grammo. Ibrahim è preciso pure sui quantitativi: ogni volta si acquistava un chilo o al massimo un chilo e mezzo di marijuana.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza 

Caricamento commenti

Commenta la notizia