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“Le carceri sono diventate discariche sociali”: nei 12 istituti calabresi, 249 detenuti in più e 473 agenti... in meno

Il leader della Uilpa penitenziari, Gennarino De Fazio, critico col Guardasigilli sulla proposta di riconvertire le caserme abbandonate

Scoppiano le carceri in Calabria, tra numeri che non tornano e storie drammatiche. Da quel mondo inquieto e oscuro risalgono urla d’angoscia che non sono più isolate. Un mondo di sepolti vivi, ovunque in sofferenza, tra vuoti nell’organico della polizia penitenziaria e una popolazione detenuta che continua ad aumentare. In tutta la regione ci sono 12 istituti di pena con 3.003 reclusi rispetto a una capienza regolamentare di 2.754 posti totali (ben 249 oltre il tetto massimo). Uno scenario sempre più allarmante. Rispetto a tre anni fa la situazione è precipitata. Nel 2020, infatti, in Calabria erano ristretti complessivamente 2.631 individui (372 in meno rispetto all’ultimo censimento) a fronte di una capienza di 2.709 posti (con 78 letti ancora disponibili). Ogni stabilimento di pena risulta sovraffollato. Nei primi sei mesi dell’anno si sono registrati 968 nuovi ingressi nelle carceri calabresi (839 italiani e 129 stranieri).

Agenti

Ci sono voragini che si spalancano nella pianta organica della polizia penitenziaria che assicura i servizi nelle dodici case circondariali della Calabria. Una presenza sempre più ridotta e non aggiornata alle esigenze di leggi e regolamenti previsti nei luoghi di reclusione. Per la sorveglianza dei detenuti servirebbero altri uomini in divisa, altra gente per garantire tutti i servizi e mantenere standard di sicurezza adeguati perché sempre più spesso, soprattutto, i malacarne soffrono fino a diventare intolleranti a quell’altro mondo, quello che si spalanca dietro le sbarre. Secondo i dati del Dap (aggiornati al 31 luglio scorso), in Calabria prestano servizio effettivo 1.518 agenti (nel 2020 erano 1.572, quindi 54 in meno) a fronte di un bisogno effettivo di 1.991 poliziotti. Il saldo negativo è di 473 unità. Il rosso più importante è quello che si registra a Catanzaro, dove mancano 120 agenti. Ma anche nell’istituto di Vibo c’è un vuoto d’organico di ben 75 poliziotti penitenziari. E l’assenza di uomini in divisa pesa inevitabilmente nella gestione dei detenuti. La carenza non consente l’adeguata copertura dei posti di servizio previsti per garantire la sicurezza interna ed esterna delle strutture e dei loro ospiti. La gestione dei detenuti si complica facendo salire il rischio di eventi critici.

Allarme sindacati

Gennarino De Fazio è il segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria è duro col Guardasigilli. Il ministro Carlo Nordio ha, infatti, proposto di utilizzare le caserme dismesse e destinate a quei condannati che devono scontare pene brevi, residuali. «Le carceri esplodono anche in Calabria. Proprio oggi mi recherò nella struttura di Vibo per un sopralluogo. I problemi non mancano. Nei nostri istituti le difficoltà sono le stesse che si registrano nel resto del paese. La proposta del ministro Nordio? Si tratta di un modo per buttare la palla in tribuna per guadagnare tempo. Sostiene di aver ascoltato tutte le proposte ma non ha mai incontrato i rappresentanti di coloro che operano in carcere 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno. Gente che potrebbe offrire tanto in termini di proposte e di progettualità. Le caserme dismesse? In realtà è una proposta sulla quale si discute da anni. Ne avevano parlato già Orlando e Bonfade, se n’è discusso ancora con la Cartabia e ora questo nuovo tentativo.

 

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