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Si rinnova l'omaggio dei messinesi a San Giovanni Decollato FOTO

Si è rinnovato ieri l’omaggio dei messinesi a San Giovanni Decollato, nel giorno del suo martirio noto appunto come “decollazione”; a lui è dedicata la chiesetta sita nell’omonima piazza tra il viale Regina Margherita e il torrente Boccetta. La processione del simulacro retto a spalla da un gruppo di portatori guidati da Franco Forami, una delle più antiche della città, è tornata a sfilare per le vie Degli Antoni, Mitchell, Trionfo, piazza San Pio, viale Regina Margherita, Borzì, Longo e Gagini, prima di far rientro nella piazza della chiesa dove in serata si è svolto un suggestivo spettacolo di giochi pirotecnici; la statua poggia su un artistico fercolo realizzato dall’artigiano milazzese Rocco Ruggeri.

Al corteo accompagnato dalla banda musicale “Santa Cecilia” di Santo Stefano Medio, insieme ai membri della confraternita guidata da Domenico Romano, alla rinnovata confraternita di San Cristoforo e una rappresentanza del Centro interconfraternale diocesano presieduto da Fortunato Marino, ha partecipato l’assessore Enzo Caruso e il presidente della quarta Circoscrizione Matteo Grasso. È stato il neo sacerdote don Antonino Morabito a presiedere la messa solenne concelebrata dal rettore padre Gaetano Clemente. A differenza degli altri edifici religiosi della città ricostruiti dopo il sisma del 1908, quello di S. Giovanni Decollato non è stato fatto in cemento armato ma in mattoni; all’edificazione parteciparono fra gli altri alcuni confrati dell’epoca fra i quali Giovanni Marra, cui si devono le decorazioni, e Giuseppe Cannavò che ha curato gli stucchi. Il catino dell’abside è stato affrescato da Luciano Batoli con il “Battesimo di Gesù” e sotto la “Decollazione” di Giuseppe Bonsignore. La risistemazione dell’abside per adattare la chiesa alle norme liturgiche postconciliari e l’altare del SS. Sacramento sono stati curati dall’architetto salesiano don Giorgio Furgone; il mosaico del prospetto, con la “Predicazione del Battista” è opera della scuola del beato Angelico di Milano. Particolare anche la storia della confraternita di S. Giovanni Decollato, che originariamente aveva il compito di dare sepoltura ai condannati a morte; per questo nella chiesa furono sepolti anche patrioti messinesi fucilati per la libertà, fra i quali Giuseppe Sciva.

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