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INPS, il reddito da pensione degli uomini supera del 36% quello delle donne

Dati riferiti al 2022 pubblicati nel rapporto annuale dell’istituto nazionale di previdenza sociale che sul piano economico-patrimoniale, chiude l’esercizio con un risultato positivo pari a 7.146 milioni

I pensionati italiani nel 2022 erano circa 16,1 milioni, invariati rispetto al 2021 per una spesa di quasi 322 miliardi. Lo si legge nel Rapporto annuale dell’Inps dal quale emerge che gli uomini pur essendo circa il 48% del totale concentrano il 56% della spesa, ovvero 180,4 miliardi contro i 141,5 erogati alle donne. Per gli uomini l’importo annuale medio è di circa 23.182 euro, per il 36% circa superiore a quello delle donne (16.994). Dividendo l’importo annuale per 12 mesi (con la tredicesima inclusa nei singoli mesi) l’importo medio mensile del reddito da pensione è di 1.931 euro per i pensionati e 1.416 per le pensionate.

Positivo il bilancio 2022

Sul piano economico-patrimoniale, l’esercizio 2022 dell’Inps chiude con un risultato positivo pari a 7.146 milioni, in miglioramento di 10.857 mln rispetto al 2021, quando il risultato di esercizio era pari a -3.711 milioni.  Per effetto del risultato d’esercizio conseguito e della riduzione del debito nei confronti della tesoreria statale, il patrimonio netto passa da 11.764 milioni di inizio esercizio a 23.221 milioni al 31.12.2022.
L’Inps spiega inoltre che «la situazione patrimoniale presenta valori iniziali al 1 gennaio 2022 che differiscono rispetto ai corrispondenti importi registrati al 31 dicembre 2021 per effetto dell’acquisizione in contabilità dell’Istituto delle poste patrimoniali derivanti dal bilancio di chiusura al 30 giugno 2022 della gestione sostitutiva dell’Ago dei giornalisti, trasferita dall’Inpgi all’Inps, nonchè dell’aggiornamento dei valori relativi alle immobilizzazioni immateriale.

 

In crescita dopo la pandemia

Dopo la pandemia si assiste a un «grande recupero occupazionale» con un tasso di occupazione attualmente al 61% (massimo storico) trainato soprattutto dal lavoro dipendente a tempo indeterminato ma i risultati rimangono ben distanti dalle medie Ue. Lo sottolinea l’Inps nel   Rapporto Annuale  definendo «veloce e consistente» il recupero del mercato del lavoro italiano dopo la straordinaria emergenza dovuta al Coronavirus.
«Tutti i principali indicatori segnalano ampiamente lo scampato pericolo», si legge. Ma «questi andamenti significativamente positivi non sono certo sufficienti per considerare superati i problemi strutturali ben noti».

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