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Terrore a Tor Bella Monaca: ucciso in un agguato un pregiudicato 38enne, gambizzata la compagna

E’ un italiano di 38 anni la vittima dell’agguato avvenuto questo pomeriggio in via Ferdinando Quaglia, a Tor Bella Monaca, a Roma

E’ stato freddato in strada in pieno giorno mentre era in auto con accanto la compagna. Daniele Di Giacomo, 38 anni, con diversi precedenti penali. Teatro del fatto di sangue Tor Bella Monaca dove nel pomeriggio, attorno alle 17.15, il 38enne è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in via Ferdinando Quaglia.

Un agguato consumato tra la gente del quartiere che ha vissuto attimi di paura. «Ho sentito sei colpi e ho visto un uomo che fuggiva, aveva la barba. Prima aveva proprio cercato quell'auto, e anche la donna è stata colpita e gambizzata», racconta un uomo che era in strada con i figli. «Sono stati attimi di panico veramente, la gente urlava e io ho pensato a proteggere i miei bambini», aggiunge. A bordo della vettura anche la compagna della vittima che è rimasta ferita ad un ginocchio: E’ stata subito trasportata dal personale del 118 al policlinico di Tor Vergata.

Sulla vicenda indaga la Squadra Mobile sul posto per i rilievi con la Scientifica che avrebbero trovato dei fori di proiettile sullo sportello lato guida della macchina della vittima. La pista priviegiata è quella del regolamento di conti. Ieri un uomo di 32 anni è stato gambizzato a Ponte di Nona, ancora periferia, nella zona est della Capitale. Anche in questo caso l’agguato, non mortale, sì è consumato a colpi di arma da fuoco. La vittima è stata raggiunta da un proiettile sparato da una pistola al polpaccio mentre si trovava in via Alberto Luthuli.

E’ stato subito trasportato dal 118 al Policlinico Casilino. Le indagini sono affidate agli agenti del commissariato Casilino e i colleghi delle Volanti. Con l’agguato di oggi si torna a sparare a Tor Bella Monaca, una delle piazze di spaccio della Capitale. Lo scorso sabato un’attivista, Maricetta Tirrito coordinatrice di «Laboratorio Una Donna» è stata colpita con una bottiglia lanciatele contro mentre stava pulendo una delle strade interessata dallo spaccio. Un’aggressione seguita a quella al parroco della zona Don Coluccia, da 25 anni impegnato contro criminalità e spacci di droga, che sfuggì ad un tentativo di investimento sventato da un agente della sua scorta mentre era in corso una marcia per la legalità. E l’iniziativa di pulire le aree dei pusher, fatta con Ama, il minisindaco Nicola Franco ha deciso di renderla strutturale: si chiamerà 'Le carovane della sicurezzà e servirà per ripristinare decoro e legalità.

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