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Quando lavoro fa rima con dignità: i percorsi possibili per l’agricoltura in Calabria

“P.I.U. SU.PR.EME-Resto in campo”, bilancio positivo. Regione partner. Il coordinamento di Comunità Progetto Sud: «Standard etico per la lotta allo sfruttamento»

Le tre Piane, da Nord a Sud della Calabria: Sibari, Lamezia Terme, Gioia Tauro, territori interni che si snodano tra Pollino, Sila e Valle del Crati, paesi e realtà territoriali che lambiscono la costa jonica da Crotone fino a Melito di Porto Salvo e il territorio della Locride: è la geografia di “Resto in campo – Percorsi di diritti per migranti” che si inserisce nel progetto interregionale “P.I.U. SU.PR.EME.”, realizzato con il cofinanziamento dell’Unione europea, Pon Inclusione - Fondo Sociale Europeo 2014-2020 e inserito nell’ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.
L’ente capofila è stato la Regione Puglia e partner di progetto la Regione Calabria, che ha affidato il coordinamento del partenariato degli enti no-profit all’associazione Comunità Progetto Sud Onlus.
«Sono stati diciotto mesi di progetto che hanno messo in relazione l’associazione capofila, la Comunità Progetto Sud – dice Rosanna Liotti, coordinatrice di progetto – con associazioni di categoria, cooperative sociali, imprese e reti di servizi professionali, diffuse su tutto il territorio regionale per innescare sistemi virtuosi e promuovere condizioni di regolarità lavorativa grazie all’attuazione di servizi mirati all’emersione del lavoro sfruttato».
La rete ha attivato percorsi di accompagnamento, di formazione e riqualificazione professionale che hanno consentito ai beneficiari del percorso l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore dell’agro-alimentare.
«Contemporaneamente ai percorsi di formazione lavoro, orientamento, accompagnamento e supporto sociosanitario, ma anche abitativo per i beneficiari – continua Liotti – abbiamo attivato e realizzato delle azioni per favorire il matching della domanda e dell’offerta di lavoro attraverso un’analisi dei profili professionali carenti nel settore agricolo calabrese e con azioni mirate realizzate con i Centri per l’impiego su alcuni territori della Regione. Inoltre – continua la coordinatrice di progetto – abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con il sistema produttivo agricolo calabrese, con le imprese e le loro rappresentanze, per avviare percorsi di senso improntati a valori e a comportamenti responsabili dal punto di vista sociale e ambientale. Siamo così pervenuti alla creazione e diffusione di uno standard etico attraverso il quale il mondo produttivo possa riconoscersi e autovalutarsi nel contesto territoriale di riferimento, in termini di trasparenza e coerenza. Il percorso si è concluso con la stipula di un accordo basato sull’idea di rilanciare un impegno condiviso volto a orientare le politiche verso un processo culturale caratterizzato da un modo nuovo e più ampio di pensare all’ecologia, ovvero nel senso di giustizia per ogni specie vivente. È anche da queste nuove prospettive che abbiamo continuato a praticare la lotta allo sfruttamento».
In questi mesi sono state più di mille le persone intercettate grazie a “Resto in campo” dagli sportelli e dalle unità di contatto dislocate sul territorio grazie alle quali sono stati realizzati interventi diversificati per prevenire e contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo. « Il tutto è stato reso possibile – chiude Liotti – grazie alla rete dei partner presenti sul territorio regionale che, ognuno per il pezzo di sua competenza, ha portato avanti le azioni progettuali. Le organizzazioni con cui abbiamo operato sono l’associazione Mago Merlino e la cooperativa sociale Il Delta, la cooperativa sociale Strade di Casa, la cooperativa sociale Noemi di Crotone, Cidis Impresa Sociale, la Fondazione Città Solidale, il consorzio sociale Goel, l’associazione Piccola Opera Giovanni Paolo Onlus, la Flai Cgil Calabria».

L'incontro di stamattina

L'evento conclusivo del progetto si è tenuto stamattina nella Sala verde della Cittadella regionale, alla presenza dei rappresentati della Regione: gli assessori Emma Staine e Gianluca Gallo, nonché il dirigente del Dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino. È stata l'occasione per illustrare “P.I.U. SU.PR.EME.”.

 

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