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Turni massacranti e assunzioni col contagocce, il caso Oss tiene banco a Cosenza. L'Usb: “Urgono provvedimenti”

La regione Calabria continua a primeggiare per l’assenza di personale medico, infermieristico e socio-sanitario. "La differenza tra i servizi che dovrebbero essere garantiti e il personale disponibile", si legge in una nota dell'Usb Cosenza, "è ormai una voragine in progressiva espansione. Nella provincia, una delle più estese del Paese, mancano centinaia di unità e, di fatto, il personale impiegato svolge ordinariamente turni massacranti non riuscendo a rispondere adeguatamente alle esigenze di cittadini e cittadine. La situazione raggiunge il suo picco nei reparti ospedalieri, in particolare per le lungo degenze legate ad acuzie e post-acuzie, nei quali abbiamo constatato l’enorme mancanza di Oss (operatori socio-sanitari) professionalità fondamentali nell’organizzazione dei presidi sanitari di ogni livello, indispensabili per la cura e l’assistenza alla persona e il supporto alla degenza. La figura dell’Oss viene sistematicamente sottovalutata anche e soprattutto dalle dirigenze delle diverse aziende ospedaliere. A causa della mancanza di personale costante, l’attività lavorativa per gli Oss dell’Azienda ospedaliera di Cosenza e dei vari ospedali territoriali, è stata rilegata a mero e disorganizzato facchinaggio a danno della degenza e della qualità dei servizi. La quotidianità che si trovano a vivere è data da: svolgimento di mansioni altre rispetto a quelle che dovrebbero svolgere, mancato riconoscimento della propria professionalità e turni massacranti in cui vi è una continua rotazione tra i reparti. A ciò si aggiunge un costante clima di tensione che vede gli Oss come capri espiatori per i mali della sanità cosentina, del quale abbiamo avuto diverse evidenze soprattutto tra i reparti dell’Ao Annunziata. Ribadiamo la necessità di una inversione di rotta attraverso azioni concrete e chiediamo subito: un piano assunzionale sia per le stabilizzazioni ma soprattutto per lo scorrimento del personale presente in graduatoria che potrebbe essere assunto subito e con procedure più brevi e snelle, una migliore organizzazione dell’attività ospedaliera da concertare con i sindacati e una pianificazione chiara ed ordinata che guardi a migliorare la qualitativamente la vita lavorativa del personale in servizio. È evidente che l’attuale (e debole) modello organizzativo non funzioni e lo confermano, oltre che il giudizio dell’utenza e la cronaca locale, le varie statistiche nazionali di sorta; come per l’Azienda ospedaliera di Cosenza proclamata ospedale peggiore di Italia, secondo l’ultima classifica Agenas. Non possiamo arrenderci a questo stato di cose. Chiediamo un cambio di passo alle governance aziendali di concerto con l’amministrazione Occhiuto. Le condizioni lavorative del personale e il soddisfacimento dei bisogni dell’utenza camminano di pari passo e sono determinanti per un sistema sanitario degno di questo nome. Chi di dovere si ravveda nelle scelte e assuma subito tutto il personale pronto per entrare in servizio".

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