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Lorenzo Biagiarelli, il compagno della Lucarelli: ecco perché non devo scusarmi per la morte della ristoratrice

Un mese fa Giovanna Pedretti, ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano di 59 anni, fu trovata annegata nelle acque del fiume Lambro. Nei giorni precedenti era stata al centro di una velenosa tempesta social per un post che aveva pubblicato sul profilo Facebook della sua pizzeria «Le Vignole», in risposta a una recensione on line di un cliente.

«Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perchè sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà», scriveva il cliente rimasto anonimo. La risposta della ristoratrice era stata misurata ma non per questo meno efficace: «Ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno».

E poi l’invito a non tornare, se non prima di aver ritrovato la propria umanità. I like di apprezzamento alla risposta erano stati moltissimi e la sua storia aveva tenuto banco sulla stampa e sul web. In tempi brevissimi, però, da eroina era diventata una millantatrice per il web dopo che il post e la risposta erano stati passati ai raggi x in quanto apparivano dubbie e le parole del cliente molto simili a quelle già usate due anni fa per un ristorante veneto.

A distanza di un mese dalla tragedia torna a parlarne uno di coloro che era stato oggetto di attacchi sul web dopo il suicidio, il food blogger e compagno di Selvaggia Lucarelli, Lorenzo Biagiarelli, il primo a mettere in dubbio la veridicità del post da cui tutto è nato. «In molti mi hanno rimproverato scarsa umanità ma io non posso né voglio chiedere scusa, come molti mi hanno caldamente suggerito di fare, per la morte di Giovanna Pedretti che ovviamente mi addolora come essere umano, perché se lo facessi sarei l’ennesimo che utilizza la sua morte per il proprio vantaggio, nel mio caso per riabilitarmi, cospargendomi il capo di cenere e implorando la clemenza della pubblica piazza», ha detto. Biagiarelli che torna sui social dopo settimane di silenzio comunica che «purtroppo non ci sono più le condizioni perché io riprenda il mio ruolo a "È sempre mezzogiorno", quindi non mi vedrete più in onda».

La ristoratrice era stata sentita dai carabinieri «quale potenziale vittima dell’intera vicenda» e per accertare un’ipotesi di «propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa». Aveva confermato il contenuto della recensione e spiegato di non essere in grado di fornire ulteriori dettagli per poter risalire all’identità del cliente che aveva lasciato quella recensione.

Sui social, però, in quelle ore prendeva piede l’ipotesi che si fosse inventata tutto. I più maligni ipotizzavano che l'avesse fatto solo per farsi pubblicità e la donna, che 13 anni prima aveva perso un fratello, morto suicida, ha deciso di togliersi la vita annegando nel fiume Lambro. La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio. Si sta cercando di recuperare il contenuto di un secondo telefono che aveva nel giubbotto (un altro è stato già analizzato). Servirà agli in inquirenti a chiarire le motivazioni del gesto.

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