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Pioggia di droni-suicidi lanciati dall'Iran su Israele: “Cadranno domattina”. Netanyahu: “Siamo pronti”. Usa a fianco degli israeliani

L’Iran ha attaccato Israele e sulla regione mediorientale cala la paura. Dopo giorni di allarmi da parte degli Stati Uniti che definivano «imminente" un’azione militare da parte di Teheran in ritorsione al raid che a Damasco ha ucciso un generale dei Pasdaran, nella serata di sabato 13 aprile gli ayatollah hanno lanciato decine di droni contro lo Stato ebraico, che nelle ultime ore si è blindato chiudendo scuole, spiagge, uffici pubblici e lo spazio aereo. Secondo alcuni rapporti non confermati, sarebbero tra 50 e 100 i droni suicidi lanciati. Gli stessi rapporti, stimano il tempo di arrivo in Israele attorno  alle 7.30 (le 6.30 in Italia) domani mattina. Ma Il primo attacco dei droni iraniani arriverà su Israele entro due ore. Questa la stima - contrariamente a informazioni circolate in precedenza - di fonti della difesa israeliana, riferite da Haaretz. Tantìè che - Israele ha cominciato ad intercettare i droni iraniani sulla Siria e la Giordania. Lo ha riferito la tv Canale 12 che tuttavia non cita fonti. Questa capacità, ha aggiunto la tv, è dovuta all’ombrello aereo messo su insieme dagli Usa con gli alleati della regione. Haaretz ha riferito che successivamente sono stati lanciati anche missili per colpire in sincrono e confondere così le difese aeree israeliane con un attacco multiplo, proprio quello preconizzato dall’intelligence americana e da quella israeliana. La regione e il mondo trattengono il respiro per una mossa che può aprire scenari imprevedibili, mentre gli Stati Uniti - dopo le polemiche tra Biden e Netanyahu su Gaza - si sono saldamente schierati al fianco dell’alleato israeliano.

La conferma dall'Iran

Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha confermato che «l'attacco iraniano è iniziato con il lancio di dozzine di Uav (droni) verso Israele». Poi ha sottolineato che «ci vorranno diverse ore per arrivare in piena attività, ma la difesa non è impenetrabile, quindi è importante obbedire alle direttive del Comando del Fronte Interno», israeliano. Anche le Guardie della Rivoluzione iraniane hanno confermato che è in corso un attacco «con droni e missili» contro Israele come rappresaglia per l’attacco mortale del primo aprile al suo consolato di Damasco. «In risposta ai numerosi crimini commessi dal regime sionista, compreso l’attacco alla sezione consolare... il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha lanciato dozzine di missili e droni contro obiettivi specifici all’interno dei territori occupati (Israele)», ha riferito la televisione di Stato.

Israele chiude lo spazio aereo

Le autorità israeliane hanno chiuso lo spazio aereo del Paese per tutta la notte. Lo riferisce l’emittente radiotelevisiva statale israeliana. Secondo diverse fonti, i droni hanno bisogno di nove ore per arrivare nello Stato ebraico e attualmente stanno attraversando lo spazio aereo iracheno. Si prevede che entro l’una del mattino dovrebbero arrivare sull'obiettivo.

La reazione americana

La Casa Bianca ha confermato l'inizio dell’attacco contro Israele da parte dell’Iran sottolineando che Joe Biden è stato informato e segue la situazione con attenzione. Joe Biden incontrerà i funzionari del Consiglio per sicurezza nazionale nella Situation Room della Casa Bianca al suo ritorno da Rehoboth, nel Delaware, secondo una dichiarazione della Casa Bianca aggiungendo che il segretario alla Difesa Lloyd Austin, il segretario di Stato Antony Blinken e il presidente dei capi di stato maggiore congiunti, generale Charles Q. Brown parteciperanno all’incontro. Joe Biden terrà un discorso
alla nazione dallo Studio Ovale sulla crisi in Medio Oriente. Lo annuncia la Casa Bianca.

Netanyahu: "Siamo preparati"

Mentre Benyamin Netanyahu ha riunito il gabinetto di sicurezza al ministero della Difesa a Tel Aviv. «Risponderemo a chi ci fa del male», ha avvertito il primo ministro. In Israele l’esercito era in stato di massima allerta già da giorni. In un video diffuso durante il riposo sabbatico, il portavoce dell’Idf aveva ammonito che Teheran «subirà le conseguenze della scelta di aggravare ulteriormente la situazione». «L'esercito - ha ammonito Daniel Hagari - è pronto a tutti gli scenari e intraprenderà i passi necessari, insieme ai suoi alleati, per proteggere il popolo di Israele».

Il sequestro della nave

In giornata l’Iran ha rivendicato il sequestro di una nave di parziale proprietà israeliana nello Stretto di Hormuz dopo averla abbordata con un elicottero e forze speciali. Si tratta della Msc Aries, che batte bandiera portoghese ed è di proprietà della Gortal Shipping Inc, affiliata a Zodiac Maritime, di proprietà dell’imprenditore israeliano Eyal Ofer. L’agenzia ufficiale Irna ha sottolineato che la nave «appartiene al capitalista sionista Eyal Ofer» sostenendo che il cargo si stava dirigendo «verso le acque territoriali iraniane». Gli Usa hanno chiesto il rilascio immediato della nave «fermata in acque internazionali» e ribadito «l'incrollabile sostegno» all’alleato israeliano di fronte alle minacce degli ayatollah. L’equipaggio di 25 persone, ha aggiunto su X la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana Adrienne Watson, «è composto da cittadini indiani, filippini, pakistani, russi ed estoni».

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