Una violenza sessuale. Compiuta nei confronti di una donna ucraina rifugiatasi nel nostro paese a causa della guerra. È l’accusa contestata dai pubblici ministeri Bianca Battini e Donatella Donato a un sacerdote di origine indiana, Anthonidoss Duraiswamy. 44 anni, impegnato nelle parrocchie di Belsito e Malito ma residente a Santo Stefano di Rogliano.
Il prete avrebbe palpeggiato e tentato di baciare la donna che era andato a trovarlo per svolgere le proprie mansioni di estetista. Sarebbe stato proprio il religioso a chiederle di raggiungerlo nella propria abitazione: una volta giunta a destinazione la donna avrebbe subito le attenzioni del 44enne. Respinte la avance, l’ucraina ha denunciato tutto ai carabinieri facendo partire le indagini.
Il fascicolo d’inchiesta è stato assegnato dal procuratore aggiunto, Antonio D’Alessio, al pm Battini che ha delegato una serie di accertamenti. La parte offesa a sostegno delle indicazioni fornite agli investigatori dell’Arma ha prodotto dei colloqui telefonici registrati nei quali il sacerdote le chiedeva scusa per quanto accaduto, invitandolo a perdonarlo ed a non parlarne con nessuno. I colloqui sono adesso agli atti del fascicolo processuale perchè il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio del 44enne di origine indiana contestandogli gli ipotizzati abusi. Il prete, difeso dagli avvocati Francesco Cribari e Pierfrancesco Fazzolari, respinge le accuse e si protesta innocente e tale dovrà essere considerato sino alla definizione della vicenda giudiziaria.
La denunciante che si è costituita parte civile davanti al gup bruzio, Alfredo Cosenza, è assistita dall’avvocato Maria Rosaria Sanna. In udienza preliminare si sono pure costituiti il Centro contro la violenza sulle donne “Roberta Lanzino” patrocinato dall’avvocato Marina Pasqua e l’associazione “Donne in cammino” di Paterno, legalmente rappresentata dall’avvocato Giuseppina Incutti. La parte offesa è già stata sentita in incidente probatorio durante le indagini preliminari ed ha ribadito senza tentennamenti la versione dei fatti resa ai carabinieri al momento della prima denuncia.
L’udienza preliminare che vede imputato il sacerdote è stata fissata per l’11 settembre prossimo. I fatti contestati dalla pubblica accusa, rappresentata in udienza dal pm Donato, si sarebbero verificati il 14 marzo dello scorso anno a Santo Stefano di Rogliano. L’imputato ha sempre negato di aver ricevuto la visita della donna mentre si trovava da solo in casa, sostenendo che quel giorno nel’abitazione vi fossero un caldaista e una collaboratrice domestica.
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