Niente da fare per i docenti precari cosentini calabresi che sperano in un’assunzione a tempo indeterminato. Il ministero ha confermato l’immissione in ruolo pure quest’anno dalla prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), ma da noi non ci sono posti. Anzi, a leggere quanto filtrato sinora, non sono sufficienti a soddisfare neanche i precari inseriti di Graduatorie a esaurimento (Gae) e Graduatorie di merito (Gm) dell’ultimo concorso. Entrambe arrivano prima delle Gps anche per quanto riguarda le assunzioni a tempo indeterminato. Utile precisare che la possibilità delle immissioni in ruolo dalla prima fascia delle Gps è limitata al sostegno e il posto comune.
Attenti alla valigia
Resta un’altra possibilità per quanti non riuscissero a salire sul treno delle immissioni in ruolo per la scarsità dei posti disponibili. È la cosiddetta Mini Call che consente di fare domanda d’immissione in ruolo in una provincia differente da quella scelta per le Gps. Quindi, a esempio, chi ha scelto o sceglierà per le Gps la provincia di Cosenza, qualora volesse tentare la carta Mini Call, dovrebbe indicarne una diversa. Al nord, però, perché tra centro e sud i posti sono pressoché nulli. L’anno scorso molti lo hanno fatto, anzitutto in Lombardia, e sono stati assunti a tempo indeterminato.
L’altra faccia della medaglia
L’inevitabile decisione del Mim di prorogare dal 10 al 24 giugno la chiusura della finestra temporale utile alla presentazione delle domande per l’aggiornamento delle Gps al 24 giugno ha favorito molti candidati che avranno due settimane in più per completare il loro iter che consente d’acquisire nuovi titoli e servizi. Ma avrà ripercussioni su tutto il calendario estivo del ministero di preparazione alle cattedre dell’anno che verrà. La prima procedura che rischia di slittare è la presentazione della domanda per le 150 scuole in cui eventualmente ottenere l’incarico annuale. Un anno fa fu possibile formalizzare le domande dal 17 al 31 luglio.
Continuità o privatizzazione?
Fa discutere e riflettere il decreto legge 71/2024 con “Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno”. A cominciare dalla possibilità che le famiglie degli studenti disabili chiedano la conferma del prof (o la prof) di sostegno che la figlia (o il figlio) ha avuto durante l’ultimo anno. «Sembra un ritorno alla chiamata diretta dei docenti inizialmente prevista dalla Buona scuola e contro la quale abbiamo lottato tutti assieme nel 2015. S’intravede una sorta di privatizzazione della scuola, con le famiglie che si scelgono gli insegnanti più graditi. Non ci convince per nulla. Vedremo sarà solo l’ennesimo spot elettorale, anche perché i tempi sono stretti», commenta la segretaria provinciale della Uil scuola Francesca Guarasci.