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Coppa America, il Brasile è già fuori. Vince l'Uruguay, il neo juventino Douglas Luiz sbaglia un rigore

Se in Europa c'è la crisi del calcio italiano e fa discutere l’eliminazione, e il modo in cui è avvenuta, dell’Italia agli ultimi Europei, nel continente americano accade lo stesso con il Brasile. Come già ad Euro 2024, anche nella Coppa America in corso negli Usa di bel gioco non se ne vede molto, tanto meno da parte di chi dovrebbe farsi portatore del «futebol bonito». Così il Brasile cade già nei quarti di finale, incapace di incidere con le sue stelle Vinicius Junior e Rodrygo, probabilmente stanchi, così come i vari Bellingham, Mbappé e Kane, dopo una stagione con troppe partite, e con il nuovo fenomeno Endrick rimasto a secco.

Così è arrivata la sconfitta ai rigori (dopo lo 0-0 dei 120 minuti) contro l’Uruguay del Maestro Marcelo Bielsa, che continua a insegnare calcio a modo suo e ha fatto della Celeste la miglior nazionale vista finora in questo torneo. Ora "El Loco" vuole battere anche la Colombia in semifinale e sogna di sfidare l'Argentina in finale e darle un dispiacere, proprio lui "rosarino" purosangue. Ma intanto c'è la crisi del Brasile, che nemmeno il nuovo ct Dorival Junior riesce a risollevare. Fuori dalla Coppa America dopo che nelle eliminatorie sudamericane dei Mondiali 2026 la Seleçao è solo sesta e se continua così rischia di non andarci. E non fa più sognare neppure l’Olimpica che a Rio e Tokyo ha vinto l’oro: a Parigi non ci sarà, a beneficio di Argentina e Paraguay. Insomma, anche se Dorival Jr. dice che non bisogna deprimersi troppo, «perché torniamo a casa dopo aver evidenziato più cose positive che negative», la cura non sembra facile da trovare, e intanto il ct deve anche difendersi dalle critiche della poco tenera stampa del suo paese, per non parlare dei social. Lo accusano, fra le altre cose, di aver sbagliato la scelta dei rigoristi (di Eder Militao e Douglas Luiz gli errori che hanno provocato l’eliminazione), «eppure in allenamento dal dischetto ci siamo sempre allenati tanto». Peccato però che due dei rigoristi abituali, Rodrygo e Lucas Paquetà; fossero usciti nel corso del match, in più Dorival "ha messo il carico", viene fatto notare da molti, non andando a motivare i suoi prima dell’inizio della "lotteria". La verità è che, specie in mezzo al campo, anche nel Brasile mancano i campioni veri perché Paquetà non incide, Joao Gomes nemmeno, Andreas Pereira era l’oggetto misterioso della Lazio dove non giocava mai e, a giudicare dalle sue prestazioni in Coippa America, forse a Formello non aveva torto chi lo teneva fuori. Così anche per il Brasile è tempo di ricostruire, anche se il calcio di oggi non ne concede molto.

Decisivi gli errori dal dischetto di Militao e del neo juventino Douglas Luiz. Tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi a reti inviolate nonostante la Selecao, dal 74', giocasse con l’uomo in più per l’espulsione di Nandez. La Celeste di Bielsa troverà in semifinale giovedì 11 luglio la Colombia, che ha travolto nei quarti il Panama con un sonoro 5-0 grazie: match messo in cassaforte già nel primo tempo con le reti di Cordoba (8'), Rodriguez su rigore (15') e Diaz (41'), nella ripresa a segno anche Rios (70') e Miguel Borja dal dischetto (94'). Nell’altra semifinale (10 luglio) in campo i campioni del mondo dell’Argentina e il Canada.

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