«Il ponte sullo Stretto è una infrastruttura importante per il Paese se realizzata all’interno di un progetto complessivo volto a colmare il gap infrastrutturale tra Napoli e Reggio Calabria e tra Messina e Palermo, se invece si realizzassero tre chilometri di altissima tecnologia a fronte dei circa 900 chilometri che collegano Napoli e Palermo allora perderebbe la sua utilità». Così Lorenzo Matacena, amministratore delegato di Caronte & Tourist Spa e vicepresidente della Confederazione Italiana Armatori, a Coffee Break su La7. «La storia, come quella del collegamento tra la Svezia e la Danimarca, ci insegna che il traghettamento non scomparirà con un collegamento stabile, anzi - spiega - sarà utile sia nelle fasi di realizzazione sia in supporto al ponte in caso di condizioni avverse». A proposito della Zes Matacena ha affermato che: «il raddoppio del credito d’imposta per le aziende che investono nella Zes unica del sud è una buona notizia, ma è solo una delle tante misure di cui ha bisogno il Mezzogiorno. I problemi non si risolvono solamente con norme che agevolano la parte fiscale. Il sud dovrebbe vivere anche di infrastrutture, di investimenti pubblici e privati».
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