Messina, infermiera aggredita in corsia al Papardo, insorge la Uil-Fpl: "Servono maggiori controlli"
Ancora un episodio di violenza all'ospedale Papardo di Messina. Dopo le recenti aggressioni ai medici del Pronto soccorso generale, ieri un'infermiera del reparto di Medicina è stata aggredita senza motivo da un paziente che l'ha prima insultata e poi spintonata, causandole una contusione alla spalla che ha richiesto cure mediche. Sul posto sono intervenuti la guardia privata e la polizia. Livio Andronico, segretario generale della Uil-Fpl di Messina, ha commentato l'accaduto, ribadendo la necessità di misure di sicurezza più rigide per tutelare il personale sanitario. "Serve un impegno concreto del management per introdurre deterrenti contro la violenza", ha dichiarato, esprimendo solidarietà alla lavoratrice e auspicando una maggiore protezione per i dipendenti della struttura. Anche il segretario provinciale di UGL Salute Messina Fabrizio Denaro e il segretario provinciale UTL-UGL Tonino Sciotto sono intervenuti sull’aggressione dell’infermiera all'ospedale Papardo “La nuova aggressione di un operatore sanitario, questa volta al Papardo, è la conferma di un preoccupante trend che negli ultimi mesi si sta consolidando, e che vede tristemente gli ospedali messinesi al centro della cronaca regionale e nazionale. UGL Salute Messina ha più volte evidenziato (a volte ascoltato a volte no) negli ultimi mesi le criticità del sistema, fatto proposte e dato atto di alcune positive iniziative intraprese dalle Direzioni Generali delle Aziende sanitarie cittadine per contrastare questo fenomeno. Rimane prioritaria l’attivazione di posti di pubblica sicurezza h24 presso tutti i presidi ospedalieri. Le aziende sanitarie, le organizzazioni sindacali, i cittadini devono collaborare per avviare una vera e proprio guerra culturale e di civiltà, l’obiettivo deve essere di far tornare gli ospedali luoghi sicuri per chi ci lavora e per chi è costretto ad accedervi per motivi di salute. Le proposte sono quelle legate alla prevenzione ed alla repressione e tolleranza zero verso gli atti di violenza verbale e fisica, la prima per migliorare la comunicazione tra personale sanitario e pazienti e familiari (con formazione del personale nella cosiddetta medicina narrativa, utilizzo di tecnologie innovative quali bodycam, pulsanti anti aggressione collegate con le forze dell’ordine), la seconda con applicazione del d.lgs. 31/2024 che prevede che scatti la procedura d’ufficio, senza querela, per le aggressioni del personale sanitario. Inoltre le direzioni delle strutture ospedaliere dovrebbero dare applicazione, non solo formale, al DA 1603 sulla prevenzione delle aggressioni del personale sanitario, ed avviare campagne di sensibilizzazione dirette ai cittadini. Non dimentichiamo la cronica carenza di personale, soprattutto nelle aree critiche che rappresenta un’aggravante a questa situazione. Infine auspichiamo che tutte le aziende sanitarie e ospedaliere siano attrezzate per dare il necessario supporto con percorsi specifici per superare il trauma e favorire il migliore recupero e il reinserimento del personale aggredito. All’infermiera ferita facciamo gli auguri di una pronta guarigione sperando possa riprende rapidamente il suo lavoro”.