Laura Santi, ok al suicidio assistito per la giornalista umbra con sclerosi multimpla: "Felice di sentirmi veramente libera di scegliere"
E’ un percorso cominciato esattamente due anni, nel novembre del 2022, quello di Laura Santi, giornalista perugina, consigliera generale dell’associazione Luca Coscioni affetta da oltre 25 anni da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla alla quale sono stati riconosciuti tutti e quattro i requisiti previsti dalla sentenza della Corte costituzionale sul «suicidio assistito». Anche se comunque al momento non intende avvalersi della procedura. La nona persona in Italia, seguita dall’associazione, ad aver avuto il via libera per la morte volontaria assistita. «Felice di sentirmi veramente libera di scegliere» il commento di Laura Santi che comunque al momento non intende avvalersi della procedura.
Il riconoscimento medico e i prossimi passi
Per individuare farmaco e modalità per procedere è stato richiesto un incontro che avverrà nelle prossime settimane. La relazione medica - ha reso noto l’associazione - ha riconosciuto, dunque, che Laura Santi è capace di autodeterminarsi, affetta da una patologia irreversibile che provoca sofferenze fisiche o psicologiche che reputa intollerabili, dipendente da trattamenti di sostegno vitale. E' dunque la prima umbra, e la nona persona in Italia, a ottenere il via libera per l’accesso alla morte volontaria assistita. "Sono anni che lotto per difendere la libertà di scelta alla fine della vita» ha detto Santi. «Una battaglia - ha aggiunto - che porto avanti, per me e per tutte le persone che si trovano si troveranno in situazioni simili, da molto prima che la mia malattia si aggravasse e mi rendesse completamente tetraplegica, preda di dolori, spasmi e sofferenze quotidiane». Laura si sente "una stanca e affaticata persona vincente». «Quando mi hanno dato il sì - ha spiegato - ho provato una strana vertigine, è il famoso parapetto dal quale volevo affacciarmi da tre anni e mezzo. Quando hai il pezzo di carta in mano e guardi al di là provi un brivido e dici 'ok, graziè». «E' così difficile per i politici sapere che questa è la miglior cura palliativa che esista?» ha concluso Laura Santi.
L'analisi dell'Associazione Luca Coscioni
Per Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e Filomena Gallo, segretaria e coordinatrice del team legale che assiste Laura Santi, «la tenacia con la quale ha resistito e persistito nell’agire alla luce del sole per l'affermazione dei propri diritti è un atto di amore e di fiducia, nonostante tutto, nei confronti della legge, e persino della sua Regione». «I due anni di attesa ai quali è stata costretta - hanno aggiunto - sono invece il risultato di accanimento burocratico e ostilità ideologica da parte del potere regionale che gestisce la Sanità».