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Riforma Calderoli, la Lega: "Andiamo avanti". Le opposizioni: "Legge svuotata e smontata"

Le opposizioni parlano di legge smantellata, la Lega di rilievi facilmente sanabili. Continua a far discutere e a dividere la legge "Calderoli" sull'Autonomia differenziata dopo che la Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo.

Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici della Corte Costituzionale. La Corte ha rilevato che «l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari». La Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta 'legge Calderolì, sottolineando - ai fini di compatibilità costituzionali - la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi.

La Corte costituzionale ha rilevato che "l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore». Per la Consulta «il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull'autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull'art. 116, terzo comma, della Costituzione": ciò «non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale». La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.

Fontana (Regione Lombardia): "Consulta smonta contrapposizione tra Nord e Sud"

«Sono molto soddisfatto di questa decisione perché il tentativo portato avanti dai comitati referendari e dai partiti di sinistra di contrapporre il Nord al Sud è stato smontato dalla Corte costituzionale». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull'autonomia. La Consulta «con una sentenza storica, ha certificato in maniera chiara e netta che l’impostazione della legge Calderoli è coerente e corretta rispetto alle previsioni costituzionali e non vi è bisogno di alcun referendum sul tema», ha aggiunto.

Lega: "Rilievi facilmente sanabili, andiamo avanti"

«La Corte Costituzionale conferma l'inammissibilità del referendum abrogativo presentato dalle Regioni contro l’Autonomia. Il percorso può proseguire e non siamo noi a dirlo ma un alto organo costituzionale: lo ribadiamo a chi nei mesi scorsi ha festeggiato per i rilievi della Consulta, facilmente sanabili. Mentre una certa sinistra avrebbe voluto tornare indietro al centralismo, noi andiamo avanti nel rispetto della Costituzione, con una riforma fondamentale per i veneti, nel nome dell’efficienza». Lo afferma in una nota Alberto Stefani, segretario della Lega in Veneto.

Pd: "Avanti con la mobilitazione contro la peggiore legge di questa legislatura"

«L'autonomia differenziata è probabilmente la peggiore legge di questa legislatura ed era nei fatti già stata demolita dalla Corte per vari motivi: dal tema del trasferimento delle funzioni alla definizione dei Lep, fino alla centralità del Parlamento, sono tanti i pasticci di una destra che a parole si è autoproclamata patriota, ma che nei fatti ha aumentato divari e disuguaglianze, definito che le opportunità dipendano dal luogo in cui nasci, legittimato l’idea che in Italia debbano esistere cittadini di serie A e di serie B». Così Marco Sarracino, della Segreteria Pd, responsabile Mezzogiorno. «Il Pd - riprende - continuerà a battersi in Parlamento valorizzando gli argomenti e la straordinaria mobilitazione di questi mesi grazie alla quale sono state raccolte centinaia di migliaia di firme in pochissimo tempo. Calderoli ed i presidenti di Regione del nord che hanno sottoscritto le intese si arrendano, la loro secessione mascherata non si realizzerà mai».

M5S: "Legge smantellata e svuotata"

"La legge Calderoli sull'Autonomia Differenziata è già stata smantellata nei suoi pilastri portanti e di fatto svuotata dalla stessa Corte Costituzionale poche settimane fa. Ora governo e maggioranza sono obbligati o ad abbandonare del tutto il progetto o a confrontarsi con il M5S e le altre opposizioni in Parlamento con una completa riscrittura della disciplina in conformità ai dettami costituzionali. Il progetto che la Lega e tutto il governo Meloni volevano propinare agli italiani avrebbe messo in ginocchio non solo il Sud Italia ma anche tanti territori del Centro e del Nord e quindi, in poco tempo, tutta l’Italia. La Consulta lo ha fatto a pezzi articolo per articolo. La nostra battaglia per difendere e rafforzare la coesione sociale, la qualità dei servizi pubblici essenziali e la loro capillarità va avanti con la determinazione di sempre". Così i rappresentanti del M5S nelle commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato Enrica Alifano, Carmela Auriemma, Roberto Cataldi, Alfonso Colucci, Felicia Gaudiano, Alessandra Maiorino e Pasqualino Penza.

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