Indagini concluse. La Procura della Figc ha svolto il suo lavoro, adesso la relazione passerà nelle prossime ore al Giudice Sportivo che deciderà se e come sanzionare Francesco Acerbi, accusato da Juan Jesus di aver ricevuto insulti razzisti durante il secondo tempo di Inter-Napoli di domenica scorsa. Al procuratore Giuseppe Chiné, infatti, era stato chiesto un supplemento di indagine e dopo aver acquisito tutti gli atti, compresi il referto dell’arbitro La Penna, le comunicazioni radio arbitro-Var e anche quelle utili a una prova tv, oggi è stata la volta delle audizioni. Ha cominciato Francesco Acerbi, collegandosi dalla Pinetina per le 10.
Con il difensore interista da Appiano anche l’ad dell’Inter, Marotta, e l’avvocato del club, Angelo Capellini. L'interrogatorio è durato circa un’ora e il difensore nerazzurro ha ribadito la sua posizione già espressa pubblicamente, ovvero quella di non aver pronunciato alcun insulto razzista e di esser stato frainteso dal collega del Napoli. Acerbi con alcuni avrebbe sostenuto di aver detto «ti faccio nero», mentre in questi giorni su Instagram Jesus ha scritto, a più riprese, di aver sentito il nerazzurro dirgli «vai via nero, sei solo un negro». Una versione che Juan Jesus ha raccontato nella sua deposizione con Chiné, anche questa in video collegamento.
Cruciale, dunque, è capire quali prove avesse in mano la procura e se fosse riuscito a scovarne una, anche parziale, a conferma della versione del centrale del Napoli. In quel caso il rischio per Acerbi sarebbe di prendersi almeno dieci giornate di squalifica come previsto dall’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva. Nelle prossime ore dalla procura federale verrà inviato il proprio rapporto dopo le indagini, affinché il Giudice sportivo possa la prossima settimana emettere la sua sentenza. Una decisione che se dovesse certificare la colpevolezza del difensore nerazzurro aprirebbe poi un altro capitolo di questa vicenda, ma questo interno all’Inter. La società, infatti, già non aveva gradito le esternazioni pubbliche del proprio tesserato rilasciate alla stazione di Milano dopo aver lasciato il ritiro della Nazionale e ora Acerbi, a 36 anni, e con un solo anno di contratto in nerazzurro, rischia addirittura di poter terminare la sua carriera a Milano in anticipo perché la sentenza per razzismo sarebbe una macchina sia sulla carriera del calciatore che del club, il cui countdown allo Scudetto è già cominciato da tempo. Dunque tutto è in mano al dottor Gerardo Mastrandrea e la verità arriverà prima del prossimo turno di campionato che vedrà l'Inter impegnata contro l’Empoli.
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