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“Il ragazzo e la tigre”, avventurosa fuga verso la libertà

Il film di Brando Quilici, girato in Nepal, tra gli Eventi Speciali della ventesima edizione di “Alice nella Città” a Roma

Una favola contemporanea dalla parte dei bambini e degli animali, tra coming of age e avventura, il film “Il ragazzo e la tigre” di Brando Quilici (figlio del grande Folco), tra gli Eventi Speciali della ventesima edizione di “Alice nella Città”, sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma dedicata al pubblico dei ragazzi.
Girata e ambientata in Nepal, la vicenda ruota attorno all’amicizia tra un ragazzino, Balmani (Sunny Pawar, già protagonista dell’acclamato “Lion”), rimasto senza famiglia dopo il terremoto del 2015, e un cucciolo di tigre del Bengala, Mukti, cacciato da una banda di bracconieri. Quando Balmani lascia l’orfanotrofio per raggiungere Kathmandu, inoltrandosi nella fitta foresta, il suo destino si incrocia con quello di Mukti. Entrambi fuggono da qualcosa alla ricerca della libertà, per cui Balmani decide di portare l’animale con sé convinto che si salverebbero entrambi se riuscissero a raggiungere l’antico monastero Taktsang, sede della leggenda del Guru Rimpoche, l’uomo santo dei Buddisti, che nel IX secolo pare sia atterrato in una caverna sotto il monastero volando dal Tibet a dorso di una tigre. Una favola che parla di fratellanza e di amicizia quindi, ma tra un cucciolo di uomo e quello di una tigre, che assieme scopriranno tanti aspetti della vita nell’avventuroso viaggio fra pericoli e strani incontri con nomadi, cacciatori di miele e conducenti di yak, all’ombra silente dell’Annapurna, nello scenario spettacolare ma impervio dell’Alto Himalaya. Sulle loro tracce, sia i bracconieri determinati a catturare il prezioso cucciolo, sia la direttrice dell’orfanotrofio Hannah (Claudia Gerini).
“Il ragazzo e la tigre” è patrocinato dal WWF e nasce proprio dal programma della celebre organizzazione no-profit “Save the tigers now”, che assieme alla leggenda di Rimpoche ha ispirato il regista a realizzare la storia. Quilici dichiara infatti di aver sentito la necessità di realizzare il film per far conoscere ai ragazzi la condizione di una specie animale in pericolo di estinzione, di cui restano attualmente soltanto 3900 esemplari in libertà, con un numero inferiore a 300 proprio nel Nepal, dove il regista si è recato subito dopo il terremoto. Lì ha scoperto la realtà delle “case dei bambini”, comunità dedite alla cura fisica ed emotiva di chi è rimasto senza dimora e famiglia dopo il terribile evento. Quilici cita in particolare Meg Done, che in quelle zone devastate ha costruito un orfanotrofio per 45 bambini vittime del terremoto. A lei è chiaramente ispirato il personaggio di Hannah interpretato da Claudia Gerini.
Tra i luoghi delle riprese la giungla del distretto di Chitwan, sede dell’omonimo Parco Nazionale patrimonio Unesco, Kathmandu e l’antico regno del Mustang, alle pendici dell’Himalaya, ripreso con droni e troupe ridotta per catturare zone altrimenti inaccessibili, lontane da ogni comfort moderno.
Prodotto da HD Productions con Mediaset Espana e Laser Film, “Il ragazzo e la tigre” sarà in sala dal 14 ottobre, distribuito da Medusa.

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