"Al mio segnale, scatenate l’Inferno": con questa frase Russel Crowe ha consegnato il generale Massimo Decimo Meridio alla storia di Roma nel celebre film del 2000 diretto da Ridley Scott. Ruolo che non solo gli ha dato fama e popolarità, ma che nel 2001 gli ha anche consegnato il Premio Oscar come migliore attore protagonista (5 quelli collezionati dal film).
La citazione, ripresa oggi anche sotto forma di «meme», è utilizzata nella pellicola per esortare l’esercito romano al combattimento prima dell’inizio della battaglia contro i nemici germanici.
Nel ricorso di chi ha visto il film, resta una faccia straordinaria, la sua, che anche senza far nulla ti rimane impressa, quella di un attore ritenuto tra i migliori a livello internazionale.
Segno Ariete, altezza 1,82 m, Russel Crowe - fisico massiccio solo un pò appensatito dall’età - compirà domani 60 anni. Un traguardo importante, in una vita segnata dal successo: figlio di Alex e Jocelyn, addetti al servizio catering sui set cinematografici, il divo nasce il 7 aprile 1964 a Strathmore Park, sobborgo di Wellington, Nuova Zelanda. La bisnonna materna era Maori (popolo polinesiano, diffuso principalmente nel nord della Nuova Zelanda), mentre il nonno - Stanley Wemyss - era un operatore filmico di origini gallesi che, durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato fregiato dell’onorificenza di Membro dell’Impero Britannico da parte della Regina Elisabetta, per i servigi resi al suo Paese.
Sposato nel 2003 con la cantante australiana Danielle Spencer, da cui ha divorziato nel 2018, Russel ha due figli avuti con la moglie: Tennyson Spencer e Charles Spencer.
La sua lunga e fortunata carriera cinematografica conta in 33 anni 5 premi vinti e 12 nomination: oltre a 'Il Gladiatorè, i fan ricordano film come 'American Gangster', un 'Ottima annata, 'A Beautiful Mind’, solo per citarne alcuni.
Con la bravura e simpatia di sempre, Russel Crowe - amante anche della musica rock - è ricomparso quest’anno a Sanremo con la sua band «The Gentlemen Barbers» e il prossimo 30 luglio, dopo vari appuntamenti in giro per l’Italia - 15 in totale in luoghi di grande bellezza, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia - è atteso al 56^ festival del Jazz di La Spezia.
Un forte legame, quello dell’attore con l’Italia, anche per via del sangue che scorre nelle sue vene e che recherebbero traccia di un Dna italiano, risalente ad un antenato di Ascoli Piceno.
Russel Crowe dunque ascolano di origine? «Già lo sapevo, perchè lui me l’aveva detto parlando un paio di anni fa - ha ricordato in una recente intervista a «Il Resto del Carlino» Luca Ward, il doppiatore del Gladiatore, il film che ha reso celebre l’attore - quando me lo disse gli risposi: «Russel, per forza sei ascolano, sennò il gladiatore non lo potevi fare».
Caricamento commenti
Commenta la notizia