Prende il via oggi 13 luglio “Proiezioni - suoni e parole prima del film”, un ciclo di eventi serali che precedono le proiezioni delle 22.
Si inizia stasera con un particolarissimo omaggio a Maria Callas, icona del mondo operistico e protagonista di film che hanno raccontato l’esistenza di una artista dalla voce inconfondibile. E proprio questa voce sarà la protagonista di “Vissi d’arte. Vissi d’amore”, in scena alle ore 20.30 alla Villa Comunale di Taormina. L’attore Giampiero Mancini ripercorrerà, nelle vesti del cameriere personale di Maria, i momenti salienti di una vita straordinaria, richiamando esecuzioni memorabili, da Casta Diva a Un bel dì vedremo, da La mamma morta a Vissi d’arte. E la voce della Callas si materializzerà come se la diva fosse viva, accompagnata dal trio strumentale composto da Dino De Palma al violino, Luciano Tarantino al violoncello e Donato Della Vista al pianoforte.
Si prosegue domani 14 luglio alle 21.00 al Teatro Antico con Omar Sosa, pianista jazz tra i più apprezzati e seguiti artisti del panorama jazzistico internazionale; Sosa sonorizzerà il documentario “La montagne infidèle”, suggestiva ricostruzione di una storica eruzione dell’Etna del 1923.
Si continua il 15 luglio alle 20.30 alla Villa Comunale con “Tosca – Il ricatto sessuale”. Nel centenario della morte di Giacomo Puccini, Taormina Arte Sicilia dedica una sera d’estate ad un capolavoro del lucchese e lo fa in un modo originale, raccontandola da una particolare prospettiva, quella della violenza psicologica su una donna e del conseguente omicidio.
Una cartolina pucciniana dipinta di rosso fuoco: il rosso del sangue, della passione, della rabbia, dell’odio. Il tema della violenza sulle donne, sia fisica che psicologica, e quello della parità di genere sono in quest’opera il fulcro del motore narrativo. Il tutto in una cornice in cui una romanza come “Vissi d’arte” diventa il contraltare della violenza: una preghiera che rallenta il tempo e allontana il male. A condurci tra le trame della vicenda la voce narrante di Gianna Fratta, musicista e direttrice d’orchestra di fama internazionale, che tante volte ha diretto il titolo in tutto il mondo e che segue la direzione artistica di questi eventi, le voci del soprano Maria Tomassi, artista eclettica il cui repertorio spazia dalla musica antica all’opera, alla musica sacra, da camera e contemporanea, del prodigioso tenore internazionale Max Jota e del baritono Elia Fabbian, uno dei più interessanti baritoni della sua generazione. Ad impreziosire il tutto le note del pianoforte di Davide Dellisanti.
Giorno 16 luglio si torna al Teatro Antico alle ore 21.00 con “Veniamo a quel paese”, alla presenza di Salvo Ficarra, Valentino Picone e Carlo Crivelli, autore delle musiche dei film Il sette e l’otto, Andiamo a quel paese, L’ora legale e Il primo Natale. In scena l’Orchestra del Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina diretta da Eliseo Castrignanò con quattro suite dedicate a questi film. Le note dell’orchestra si alterneranno agli interventi di Crivelli e del duo Ficarra e Picone, che racconteranno aneddoti e storie su questi lavori cinematografici e sul rapporto con la musica che li commenta.
Il 17 luglio ancora alle 20.30 alla Villa Comunale è la volta di “Note di celluloide”, spettacolo emozionante che vede come protagonista assoluto il cinema e la colonna sonora. L’ensemble Suoni Del Sud accompagnerà musicalmente le proiezioni delle immagini dei film italiani che hanno fatto la storia delle pellicole di Federico Fellini, Sergio Leone incorniciate dalle indimenticabili melodie di Nino Rota e Ennio Morricone; film come Le Avventure di Pinocchio, C’era una volta in America, Il Padrino , La vita è bella, Il medico della mutua, Divorzio all’italiana, senza poi dimenticare i fantastici film western di Sergio Leone, come Giù la testa, Per un pugno di dollari, Il buono, il brutto e il cattivo e tanti altri.
Si chiude il 19 luglio alle 21 al Teatro antico con “L’amore segreto di Ofelia” di Steven Berkoff con la regia di Luigi De Angelis e gli attori Chiara Francini e Andrea Argentieri. Due attori provano a distanza il testo di Berkoff: lei è Ofelia e si immaginava il suo Amleto in modo molto diverso da quello a cui la realtà l’ha messa a confronto. Dopo un iniziale disappunto, però, la fascinazione per il testo, con le sue spiraliformi e sensuali circonvoluzioni retoriche, prende il sopravvento e la costringerà (drammaticamente) a rivedere le sue posizioni iniziali.
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