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Versace tra passerella
e la voce di Beth Ditto

Ecco il Versace Day, ben piazzato al terzo giorno di Milano Moda Donna, con passerelle, musica e la grande voce di Beth Ditto, la cantante più curvy che ci sia.
Sartorialità e 'lingerie', nero e nudo, per la prima linea di Donatella Versace; catene, colori forti e pizzo laccato per Versus, il marchio grintoso che la maison ha affidato al trentenne stilista scozzese Christopher Kane.

Il giorno lungo della Medusa inizia con l'anteprima per la stampa (inevitabile, dato che le passerelle sono sistemate in un orario impossibile, dalle 20 alle 22 salvo ritardi). Con il privilegio di poter vedere tutto con calma, ecco dunque lo scenario delle due sfilate: la corte di Palazzo Versace, in via del Gesù, come sempre è trasformata in location da passerella, ma stavolta il salone è tutto candido, le panche sono sparite e sono apparse le seggioline dorate, la passerella è a terra, illuminata da led colorati, i due grandi alberi veri (fatti fiorire con ciuffi bianchi) fanno da quinte. Sullo sfondo è stato creato un palco dove, per lo show notturno di Versus, si esibirà la vocalist americana che del suo quintale di curve e della sua omosessualità ha fatto una bandiera. Beth, 31 anni e tanta ironia, canterà durante e dopo la sfilata di Versus, poi la festa continuerà con musica e dj, ma non si andrà oltre la mezzanotte perché i vicini protestano: ad ogni buon conto sono state creati due pannellature sul soffitto per insonorizzare l’ambiente.
Ma passiamo alla moda, che è lo scopo vero di tutto questo impegno. Donatella Versace, per la prima volta, punta sulla fluidità, nel senso che le giacche sono sartoriali ma oversize, lunghe e scostate dal corpo che si svela attraverso il merletto color carne che interrompe il nero del tessuto. Il pizzo vale un discorso: questo di Versace, che compare con funzione determinante anche su tutti gli abiti corti e fluidi di satin stropicciato (che fanno molto lingerie), è davvero nuovo, di disegno geometrico e moderno e con l'applicazione di dischetti in nappa carne. Per questa donna "forte e fragile" – parole di Donatella – lo stile giusto prevede sandali fetish cinturati e alti come stivali, e un sapore un po' vissuto: per questo dunque la stropicciatura degli abiti sottoveste, ma anche la seta maltinta (traduzione che non rende bene il termine 'tie and dye' ovvero le macchie realizzate annodando il tessuto durante la tintura) delle tunichette sciolte e del lungo abito drappeggiato e sottolineato da bretelle di cuoio borchiato. Infine, un insieme prezioso di vestiti e miniabiti tutti in frange di catenelle oro e argento, un vera lussuria.

Passando a Versus, va detto che il giovane Kane piace molto a Donatella che lo ha scoperto e valorizzato. Lui ha come sempre lavorato sugli archivi della casa: il risultato è moderno e grafico, con i piccoli abiti decorati da automatici che si aprono a tasca, con le stampe cartoon, i pois, i cuori e le margherite, il tessuto stretch accostato alla vernice, i colori shocking un po' anni sessanta come la silhouette. Ma il tema forte sono le catene colorate, stampate sulla plastica del trench come sul tessuto dell'abito, trasformate in sandali ma soprattutto elemento decorativo che struttura il vestito, diventa collarina e cintura ripetuta quasi come un 'bondage' sul corpo. E Beth Ditto, ci si può scommettere, non si farà mancare l'occasione di mostrarsi in catene.

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