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'Ndrangheta in Lombardia, 15 arresti: banda di calabresi investiva nel Varesotto

Quindici persone sono state arrestate dai carabinieri nel Varesotto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Busto Arsizio (Varese), a vario titolo per estorsione e spaccio di stupefacenti.

Si tratta di un gruppo di malviventi di origine calabrese, con base a Lonate Pozzolo (Varese), ritenuti vicini all'ndrangheta. Dall'indagine "Atlantic" dei carabinieri della della compagnia di Busto Arsizio, è emerso che parte dei profitti di spaccio ed esrorsioni, veniva reinvestito dalla banda in attività commerciali, tra cui un bar ed un parcheggio adiacente all'aeroporto di Malpensa.

L'indagine dei militari è iniziata dopo il tentato suicidio di una vittima di estorsione e debiti di droga.

Erano tre i gruppi che gestivano in parallelo l'attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish nel varesotto, e che reinvestivano e riciclavano denaro in attività commerciali a Lonate Pozzolo e circondario, dopo aver ricevuto il "placet" di Emanuele De Castro, condannato in via definitiva per mafia con le inchieste "Bad Boys" e "Infinito" in qualità di 'luogotenente' dell'Ndrangheta.

E' quanto emerso nell'indagine 'Atlantic' dei carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, che ha portato all'arresto di 15 persone. Ad essere acquistate con i guadagni della vendita di droga, usate anche come base per accordi e cessioni, il chiosco bar interno al parco comunale "Rafael" e il bar "Atlantic" a Lonate Pozzolo e il "car parking Malpensa" di Ferno (Varese), gli ultimi due di proprietà di Salvatore De Castro.

All'interno del posteggio utilizzato dai viaggiatori di Malpensa, i carabinieri dell'ispettorato del lavoro di Varese hanno trovato tre lavoratori in nero, scoprendo che i pusher venivano utilizzati come autisti dei pulmini per l'aeroporto.

A Emanuele De Castro sono anche state contestate 15 violazioni della sorveglianza speciale, tra cui un'aggressione a due cameriere del bar del figlio, le quali avevano protestato per non aver ricevuto il denaro che gli spettava.

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