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"Sono un terrorista, a Natale faccio una strage", marocchino arrestato nel Ravennate

Pur di farsi arrestare per essere poi espulso ha dichiarato ai carabinieri di essere un terrorista intenzionato a bruciare la chiesa parrocchiale del paese dove abita, Alfonsine (in provincia di Ravenna), il giorno di Natale. E quando ha realizzato che quelle minacce e che il coltello con una lama da 20 centimetri che aveva con sé gli sarebbero costati solo la denuncia a piede libero, non appena uscito dalla caserma, al grido di "Allahu Akbar" ha cominciato a scagliare pietre contro i militari e le loro auto di servizio finendo così per essere arrestato per resistenza e danneggiamenti aggravati.

L'episodio è accaduto venerdì sera. Protagonista, come riportato oggi dalla stampa locale, un 37enne di origine marocchina, disoccupato, sposato con una italiana e separato, con precedenti per reati legati a immigrazione e droga. "Sono un terrorista e vi faccio esplodere tutti - ha detto ai militari che lo hanno raggiunto sulla piazza del paese - Il giorno di Natale faccio una strage in chiesa, dovete arrestarmi, avete capito che sono un terrorista? Vi ammazzo tutti".

Dichiarazioni che ha ribadito anche ieri mattina in Tribunale a Ravenna nell'attesa dell'arrivo del giudice per il rito direttissimo. È arrivato pure a mimare con una mano sul collo il gesto dello sgozzamento a un paio di persone che si sono affacciate in aula. Quindi, quando ha preso la parola, è riuscito a dire un paio di volte "Allahu Akbar" prima che il giudice lo zittisse. Alla fine, con l'avvocato Andrea Visani, ha patteggiato due anni con pena convertita in espulsione e divieto di ritorno per almeno otto anni. In attesa di essere imbarcato per il Marocco, è stato portato nel carcere di Ravenna

 

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