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La Ocean Viking soccorre altri 80 migranti: in 400 bloccati sulle navi Ong

Quattrocentoundici. Salgono a 411 le persone salvate dalle Ong nel mar Mediterraneo e ferme al largo con la speranza di raggiungere un porto sicuro dopo esser fuggiti dalla Libia. Open Arms e Ocean Viking si prendono cura di loro, li rassicurano e, nel frattempo, partono di continuo per missioni di salvataggio, mentre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, promette di «bloccare l’invasione dei 'vichinghi'» dopo l’ennesimo salvataggio - il terzo in tre giorni - effettuato dalla Ocean Viking.

L’imbarcazione norvegese di Msf e Sos Mediterranee ha recuperato 81 persone in difficoltà su un gommone «non adatto alla navigazione» al largo della Libia e a questo punto a bordo della nave, che si trova ancora davanti alle coste di Tripoli, ci sono 251 migranti. Ad una trentina di miglia da Lampedusa resta, invece, per il decimo giorno di fila, la nave di Open Arms che accoglie 160 persone.

In serata nove di loro, tre migranti malati e sei accompagnatori, vengono evacuati e presi in carico dalla Guardia costiera italiana per motivi medici. Uno di loro, per il quale si sospetta un caso di tubercolosi, sarà curato in Italia, mentre gli altri saranno accolti da Malta. Da Catania, durante il suo tour in spiaggia e in piena crisi di governo, Salvini torna a tuonare contro le ong.

«C'è questa Open Arms che ormai ha a bordo quasi 200 migranti, c'è la nave 'vichinga' norvegese, ci mancavano pure i vichinghi, che ne ha raccolti altri 180 - ha detto -. Fra un pò arrivano Asterix, i Fantastici Quattro, e nel Mediterraneo, insieme a Richard Gere, li abbiam visti tutti. Siamo al surreale». Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo che nei giorni scorsi altri tre migranti sono sbarcati dalla Open Arms.

I tre - insieme con i nove presi a bordo oggi dalla Guardia costiera - saranno sentiti dalla Squadra mobile di Agrigento per cercare di identificare i possibili scafisti. Una prassi che viene seguita per ogni sbarco. «Se fossero europei li trattereste così? - si chiede l'equipaggio spagnolo -. Sarebbe necessario richiedere un’evacuazione medica dopo 10 giorni in mezzo al mare? Resistiamo, per loro e per le nostre democrazie. I diritti o sono di tutti o non sono di nessuno».

Nel frattempo, contro la situazione di stallo che stanno vivendo le imbarcazioni delle ong nel Mediterraneo scende in campo anche un altro divo hollywoodiano, dopo la visita di Richard Gere a bordo della Open Arms. È Antonio Banderas che, durante una conferenza stampa, ha definito «un orrore» il caso dell’ong spagnola. Una situazione - ha spiegato - che ha «molto a che vedere con quello che sta succedendo nel mondo» dove, cita come esempio, a capo degli Stati Uniti «c'è un signore che vuole erigere un muro».

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