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Il "grazie" di due regioni a Gianni Morgante

La scrivania di Giovanni Morgante

I fiori sulla scrivania, la bandiera della Sicilia, la targa di un prestigioso premio ricevuto in Calabria, una foto sorridente durante un brindisi con Nino Calarco. In quella stanza c'era tutto quello che Giovanni Morgante è stato e ha rappresentato, non solo per la Gazzetta del Sud, ma per la Sicilia e la Calabria, uno degli imprenditori più avveduti, illuminati e lungimiranti del Sud. Ma anche un uomo buono, semplice, schivo, per il quale le parole dignità e lealtà erano valori non negoziabili. Un capitano d'azienda, un marito, un padre, un nonno, che ha lasciato un vuoto incolmabile.

E la dimostrazione di quanto Gianni Morgante, il presidente della Ses Gazzetta del Sud-Gds, scomparso sabato mattina all'età di 89 anni, fosse amato, la si è avuta già ieri, con l'incessante pellegrinaggio dei tanti che lo hanno conosciuto alla camera ardente, allestita alla Gazzetta, nella stanza di Uberto Bonino. Oggi si sono celebrati i funerali in Cattedrale. Presente il gonfalone delle città di Messina e della Calabria, i sindaci con le fasce tricolori in rappresentanza delle loro comunità, i presidenti delle due Regioni, che hanno voluto attestare il loro profondo cordoglio per la scomparsa di un siciliano che ha onorato la sua terra e che ha saputo dare continuità al modello imprenditoriale nato nel 1952 grazie a Bonino.

Molti lo hanno ricordato anche ieri. Il sindaco di Messina si è fermato per qualche minuto in preghiera, davanti alla camera ardente e ha portato le proprie personali condoglianze, e quelle dell'intera Giunta, alla famiglia, alla signora Maria e ai figli Lino, Katia e Maurizio. «Con la scomparsa di Giovanni Morgante - afferma Cateno De Luca - la città perde un personaggio storico di Messina. Presidente della Ses ed editore della Gazzetta del Sud, è stato presidente onorario di Confindustria Messina e consigliere dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, dimostrando indubbie doti manageriali ed una visione concreta e lungimirante, che ha permesso di costruire attraverso il giornalismo un ponte culturale tra Sicilia e Calabria, rafforzato ancor di più dalla recente acquisizione del Giornale di Sicilia. Giovanni Morgante ha consolidato la strategia del ruolo baricentrico dell'informazione assunto dalla città di Messina».

Parole di cordoglio anche da parte dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che definisce Giovanni Morgante «uno straordinario editore e un imprenditore lungimirante. La Sicilia - prosegue l'esponente della Giunta Musumeci - perde un protagonista, il cui testimone è nelle solide e competenti mani del suo diretto erede, l'amministratore delegato e direttore editoriale Lino Morgante».

Si unisce al ricordo Paolo La Paglia, direttore generale dell'Asp Messina: «È una grave perdita per l'intera comunità dell'area metropolitana messinese e per l'intera regione la scomparsa di Gianni Morgante; il suo nome è strettamente legato al miglior giornalismo e alla sana editoria della città e della Sicilia. La sua discrezione e sobrietà, anche negli alti ruoli dirigenziali ricoperti, sono state di esempio per tanti; il giornalismo libero ha anche la sua paternità».

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