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Naufragio di migranti del 2013, a giudizio due ufficiali: morirono 60 bambini

Foto archivio

Ci sarà un processo a Roma per i presunti ritardi nei soccorsi di un barcone di migranti siriani affondato l’11 ottobre del 2013 in acque maltesi, a poca distanza da Lampedusa, con oltre 200 sopravvissuti, 26 morti e una stima di 260 dispersi (tra cui una sessantina di bambini).

Lo ha deciso il gup Bernadette Nicotra che ha rinviato a giudizio due ufficiali, Leopoldo Manna, comandante responsabile della sala operativa della Guardia Costiera, e Luca Licciardi, comandante della sala operativa della squadra navale della Marina, accusati dal pm Sergio Colaiocco di rifiuto d’atti d’ufficio e omicidio colposo.

Il processo avrà inizio il 3 dicembre prossimo davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale. Tra le parti civili costituite figurano le associazioni «A buon diritto» e l’Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) oltre a una trentina di persone, familiari delle vittime.

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