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Guerra alla 'ndrangheta, retata in tutta Italia: oltre 300 arresti, colpo alla cosca Mancuso di Limbadi

Lotta alla 'ndrangheta senza confini. Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Vibo Valentia stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia di Catanzaro a carico di 334 persone:260 sono finiti in carcere, 70 ai domiciliari e 4 persone hanno avuto il divieto di dimora.

Tra gli arrestati l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli, il sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, l’ex consigliere regionale della Margherita e poi Pd, Pietro Giamborino, il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato (domiciliari).

Il gip ha imposto il divieto di dimora in Calabria per l'ex parlamentare ed ex assessore regionale del Pd Nicola Adamo, indagato per traffico di influenze. Tra gli arrestati c'è anche l'ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, adesso comandante provinciale a Teramo. Ai domiciliari Filippo Nesci, comandante della polizia municipale di Vibo. arrestato anche Enrico Caria, all’epoca dei fatti comandante della Polizia locale di Pizzo che, in concorso con Callipo, avrebbe agito nell’interesse dei Mazzotta, egemoni sul territorio, adottando condotte perlopiù omissive.

Arrestati anche il consigliere comunale di Vibo Valentia Alfredo Lo Bianco, del Pd, e il fratello Orazio Lo Bianco (domiciliari). Alfredo Lo Bianco è stato anche presidente della Provincia di Vibo Valentia nel periodo di transizione fra la decadenza dell’ex presidente Andrea Niglia (decaduto da sindaco di Briatico e quindi da presidente della Provincia nel 2016 dopo lo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose) e l’insediamento dell’attuale presidente, Salvatore Solano. Fra gli arrestati, ai domiciliari, anche l’ex assessore comunale di Vibo Valentia Vincenzo De Filippis.

Coinvolti anche imprenditori di spicco del Vibonese. Fra loro gli imprenditori nel settore dell’abbigliamento Mario e Umberto Artusa, l’imprenditore nel settore della ristorazione Gianfranco Ferrante, gli imprenditori edili Antonio Prestia e Francesco Patania, l’imprenditore Mario Lo Riggio.

L’operazione “Rinascita-Scott” ha colpito tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta operanti nel Vibonese e facente capo alla cosca Mancuso di Limbadi. Complessivamente sono 416 gli indagati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose.

Contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare, i militari dell’Arma stanno notificando anche un provvedimento di sequestro di beni per un valore di circa 15 milioni di euro. L’imponente operazione, frutto di articolate indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata.

Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro. Nell’imponente blitz sono impegnati 2.500 carabinieri del Ros e dei comandi provinciali che in queste ore stanno lavorando sul territorio nazionale supportati anche da unità del Gis, del Reggimento Paracadutisti, degli Squadroni Eliportati Cacciatori, dei reparti mobili, da mezzi aerei e unità cinofile.

I dettagli dell’operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sede della procura della Repubblica di Catanzaro alla quale parteciperanno il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri , il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto e il comandante della legione carabinieri Calabria, Andrea Paterna.

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