
Dalle prime luci dell'alba, la guardia di finanza di Torino sta eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia torinese, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla 'ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola e operanti a Torino.
Tra le condotte illecite, oltre all'associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.
Tra gli arrestati c'è anche Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili della Regione Piemonte, a lungo parlamentare di Forza Italia, per cui all'inizio degli anni '90 è stato candidato sindaco di Torino, e ora in Fratelli d'Italia. Le accuse nei suoi confronti riguarderebbero le ultime elezioni regionali.
Persone:
1 Commento
Ettore Ferrero...-
20/12/2019 16:15
Ai tempi di Tangentopoli la politica veniva pagata dall'imprenditore, ora preferisce asservire - con pacchetti voto - la 'Ndrangheta calabrese. Anche se il denaro puzza di narcotraffico, ma serve per venir votato, il politico non si schifa: il Dottor. Paolo Borsellino disse nel 1992: " “La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.” Grazie!...-