
Ha suscitato polemiche e sconcerto il post pubblicato alcune ore fa su Facebook da Alessandro Campi, professore ordinario di scienza politica all’università di Perugia.
"Chiedo alla mafia, alla 'ndrangheta, alla Sacra corona unita e alla camorra - ha scritto il docente- di imporre, nei vasti territori da loro controllati, la quarantena domiciliare obbligatoria a tutti i loro corregionali improvvidamente rientrati a casa dai loro domicili al Nord rientranti nella zona rossa. Nel caso esse non riescano, con le proprie forze, a garantire il rispetto di questa elementare norma di prudenza, riterrei ragionevole da parte loro chiedere la collaborazione delle autorità pubbliche dello Stato italiano. In questo momento tutte le istituzioni debbono collaborare".
"L'ho scritto e l’ho anche cancellato - si giustifica Campi - il senso del paradosso andrebbe capito, ma evidentemente non è questo il momento giusto".
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2 Commenti
Alessandro Campi
08/03/2020 18:15
Cari amici della 'Gazzetta del Sud', ma davvero avete preso anche voi sul serio un post su 'Facebook' che voleva solo essere un paradossale commento a quello che è successo ieri sera con la fuga da Milano verso il Sud di parecchi nostri connazionali timorosi di restare confinati entro la 'zona rossa'? Un paradossale invio a rispettare le disposizione della autorità statali, che stanno invitando tutti a starsene a casa e a non circolare, lo avete scambiato per un messaggio choc. Davvero non me ne capacito. Capisco il momento delicato. Ma forse bisognerebbe avere la capacità, proprio in questi momenti, di discernere le cose importanti da quelle che non lo sono. Ovviamente ho provveduto a rimuovere il post, se questo rischia di esserne l'effetto. Vi ringrazio per l'attenzione. Cordialmente, Alessandro Campi
paolo
09/03/2020 11:50
Egregio professore nonchè compaesano o concittadino qualsivoglia dire, credo che lei abbia fatto un errore enorme e grossolano pubblicando un post in cui non si ravvisa nulla di paradossale. L'accostamento che ne emerge invece è l'aver messo sulla stessa bilancia due forze che contendono la legittimità dell'autorità sul paese, quindi da una parte lo stato e dall'altra le organizzazioni criminali che niente hanno a che fare con la legalità. Il suo finto invito ha cosi consolidato la forza di questi gruppi proponendoli come alternativa alla mancata autorevolezza dello stato. Purtroppo noi non siamo un popolo avvezzo al rispetto delle regole, anzi... Quindi se la sua considerazione è stata dettata da una situazione particolarmente scevra da disattenzioni da parte di tutti i cittadini, la scelta del paradosso è stata infelice e priva di qualsiasi sarcasmo o ironia. Ad ogni modo mi auguro che le sue parole siano state veramente motivate da un senso di urgenza per lanciare un messaggio di vera attenzione da parte di tutti noi. Distinti saluti. Paolo