Il Tribunale del Riesame di Messina ha scarcerato Stefano Marchese, indagato nell’ambito dell’operazione “Scipione”, condotta dai carabinieri e dalla Dda peloritana. Dalla misura di massimo rigore passa agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
Marchese, difeso dagli avvocati Giuseppe Donato e Salvatore Silvestro, è accusato dalla Procura del reato associativo e deve rispondere altresì di un capo d’imputazione relativo alla cessione di droga. L’inchiesta Scipione ha svelato un ingente traffico di stupefacenti sull’asse Messina-provincia di Reggio Calabria.
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