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Amici, mascherine, seconde case: le domande (e le risposte) sulla fase 2

Dopo due mesi di lockdown totale, l'Italia entra nella Fase 2 dell'emergenza Coronavirus. Tante attività normali fino a qualche mese fa e poi vietate vengono ora riammesse, ma con molti limiti e regole da rispettare. Ecco le risposte ad alcune delle domande dei cittadini ancora dubbiosi.

QUANDO INDOSSARE LA MASCHERINA?

Con la fase due non sarà obbligatorio indossare in ogni occasione, quando si esce, la mascherina e i guanti. Ma in alcuni casi sarà necessario, mentre in generale è sempre raccomandato. Con il nuovo decreto, a partire da domani, è obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico: per esempio, i mezzi di trasporto pubblico e gli esercizi commerciali. È obbligatorio anche in occasione degli incontri con i «congiunti». Le devono indossare anche i commessi di pubblici esercizi e attività commerciali. In questi luoghi devono essere messi a disposizione dei clienti, che devono indossarli, guanti monouso, oltre che gel per disinfettare le mani. Le mascherine sono obbligatorie anche durante le cerimonie funebri, alle quali non possono partecipare più di 15 persone.

I BAMBINI DEVONO INDOSSARE LA MASCHERINA?

Nei casi che abbiamo visto in cui è stabilito l’obbligo di indossare le mascherine, possono essere esentati i bambini fino a sei anni, che difficilmente riuscirebbero a gestirla. Lo stesso vale per i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e per i loro accompagnatori.I bambini potranno anche rimettere piede, insieme ai loro genitori, nei parchi e negli spazi verdi che saranno riaperti nelle città, ma non nelle aree giochi, che continueranno a restare chiuse. Restano consentite le passeggiate e le attività motorie ma non le attività ludiche e ricreative di gruppo.

CONSENTITO ANDARE NELLE SECONDE CASE?

No, se non per necessità e per un brevissimo periodo. «I motivi che rendono legittimi gli spostamenti, secondo le previsioni del Dpcm, restano quelli del lavoro, della salute e della necessità. Spostarsi alla seconda casa non è una necessità. In riferimento alle attività sportive e motorie, lo spostamento consentito è quello strettamente necessario a effettuare le attività stesse, con la conseguenza che una volta che queste sono concluse è obbligatorio fare immediato ritorno a casa».

AMICI FRA CONGIUNTI E AFFETTI STABILI?

È una delle questioni più controverse. Innanzitutto la questione dei «congiunti». Chi sono? Sono i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado. E l’incontro, si chiarisce, dovrà avvenire al massimo tra due persone. La nota finale è sulla definizione esatta di «affetti stabili»: non rientrano, tra questi, gli amici. Per questione di privacy, non sarà obbligatorio dire il nome della persona che andiamo a trovare, quando eventualmente saremo fermati. Impossibile, dunque, per le forze dell’ordine verificare che l’autocertificazione sia veritiera.

ACCORDI PER LE MESSE

Sarà consentito spostarsi nell’ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento. Quanto alle messe si ipotizza la ripresa per il 24 o 31 maggio. La Chiesa in Sardegna avrebbe potuto accelerare visto che il governatore Christian Solinas aveva dato l’ok già dal 4 maggio. Ma i vescovi locali frenano e aspettano le indicazioni della Conferenza episcopale italiana.

LIMITAZIONI PER LE PASSEGGIATE

«Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (il decreto include in tale ipotesi quella di visita ai congiunti) o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati. Ad esempio, è giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana, ovvero per recarsi presso uno qualsiasi degli esercizi commerciali aperti. Inoltre, è giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all’aperto. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro fra le persone».

CON QUALI MESSI SI PUÒ ANDARE AL LAVORO?

Sono consentiti tutti i mezzi. Al contrario di quella che è stata la logica fino a ora sarà scoraggiato l’uso dei mezzi pubblici. Perché l’assalto ad autobus e metropolitane può avere gravi conseguenze in termini di sovraffollamento e può rendere impossibile il rispetto delle principali misure di sicurezza, a cominciare dal distanziamento personale. L’altro mezzo su cui inevitabilmente potrebbe riversarsi buona parte della cittadinanza è l’automobile privata, con le prevedibili conseguenze in termini di traffico e di smog.

QUALI REGOLE PER IL CIBO DA ASPORTO?

Bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, pizzerie, birrerie e caffetterie restano chiusi (riapriranno, forse, il 1 giugno) ma oltre al già concesso servizio di consegna a domicilio (delivery) sarà consentito anche l’asporto o take away. Bisognerà sempre rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, ci sarà il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi. Ogni Regione stabilirà le regole nel dettaglio, ma il personale dovrà sempre indossare guanti e mascherina. Si raccomanda ai clienti l’ordinazione on-line o telefonica. I clienti devono entrano uno alla volta e devono permanere all’interno dei locali per il tempo strettamente necessario al pagamento e ritiro della merce. Non è consentito per i clienti l’utilizzo dei bagni. Saranno obbligatori invece i corsi sulla sicurezza del lavoro per i dipendenti, che saranno a carico dei ristoratori.

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