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Bonus da 150 a 500 euro per le vacanze, le regole: così staremo in spiaggia

Un bonus fra 150 e 500 euro come contributo per le vacanze estive in Italia. Una misura presentata dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini in un'intervista al Corriere della sera.

"Saranno vacanze diverse - dice il ministro - avremo dei limiti con cui convivere, dal distanziamento alle mascherine, alla prudenza. Sarà l'anno delle 'vacanze italiane' perché il turismo internazionale, extraeuropeo, difficilmente potrà ripartire".

La norma del decreto che aiuterà le persone a poter fare le vacanze vale oltre 2 miliardi di euro per il turismo. "La misura - continua Franceschini - che aiuterà famiglie e imprese è il tax credit vacanze, un bonus da spendere entro il 2020 in alberghi e strutture ricettive per persone sotto un reddito Isee di 40 o 50mila euro, stiamo definendo. Parliamo di 150 euro per un single e di una somma fino a 500 euro per coppie con figli - osserva - aiuterà le famiglie e porterà nel comparto turismo oltre 2 miliardi di euro diretti, perché questo costa la norma, oltre all'indotto che creerà. Un intervento straordinario, tra i più importanti dell'intera manovra".

Sulla riapertura delle frontiere con l'estero, Franceschini spera che la Commissione europea "la prossima settimana" si "pronunci". Per le spiagge "penso che poi andrà lasciato spazio di scelta alle singole Regioni, perché le spiagge italiane sono profondamente diverse tra loro. Le prescrizioni devono arrivare molto in fretta, perché le imprese devono programmare interventi e bilanci".

Inoltre, fa presente che "dal 18 maggio potranno riaprire musei e mostre in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza". Per bar e ristoranti, "approveremo una norma temporanea, per questa estate, che esenterà dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico e dai permessi delle soprintendenze"

Delle vacanze estive si sta occupando anche il Comitato tecnico scientifico che sta mettendo a punto le regole per una stagione turistica che vede gli operatori sul sentiero di guerra. Dalle spiagge ai rifugi d'alta quota, le indicazioni degli esperti per frenare al diffusione del Covid sicuramente non aiuteranno il fatturato del settore. Ed anche i vacanzieri dovranno cambiare abitudini: dai turni sotto gli ombrelloni all'addio al buffet, alle tende in montagna, al turismo di prossimità (che, tradotto, significa vicino casa) che prevarrà sulle mete esotiche.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha voluto rassicurare gli italiani: "Quest'estate - ha spiegato - non staremo al balcone e la bellezza dell'Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l'evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione".

I tanti connazionali che dovranno forzatamente rinunciare al viaggio all'estero, potrebbero risollevare l'industria turistica tricolore, che già lamenta un calo del 68% delle prenotazioni estive dall'estero. Ma mancano ancora certezze sulle forme che prenderà questa inedita estate.

Le indicazioni saranno flessibili, nel senso che saranno influenzate dall'andamento della curva dei contagi e dunque ci potranno essere allentamenti o inasprimenti se la diffusione del virus o richiederà. L'obbligo di tenere la distanza di sicurezza cambierà il volto degli stabilimenti balneari. Gli ombrelloni saranno decimati: verrà stabilita la distanza minima tra un ombrellone e l'altro. La Regione Emilia Romagna pensa ad un'area di 10,5 metri quadrati per ogni ombrellone, il doppio dello spazio attuale.

Le zone comuni, docce, bar, ecc., dovranno essere sanificate costantemente. Dispenser di igienizzanti saranno a disposizione. Bagnini o steward dovranno verificare il rispetto delle prescrizioni. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha ipotizzato di dotare tutti i bagnanti di un braccialetto che emetta un suono o una vibrazione quando si avvicini troppo ad un altra persona.

Chiusure notturne degli stabilimenti sono preventivabili per la pulizia. Possibili ingressi ed uscite separati. Nelle spiagge libere spetterà ai Comuni - e non sarà semplice - vigilare su distanze ed assembramenti e prevedere un contingentamento degli accessi. Alberghi e villaggi dovranno ridurre la capacità ricettiva per evitare contatti troppo ravvicinati e nelle aree comuni dovrebbe esserci obbligo di mascherina. Per colazioni e pranzo, niente più buffet, ci saranno diversi turni.

Complicato anche pensare all'animazione per i bambini. Numero chiuso per le piscine. Stop al turismo di massa, dunque, ma anche le mete più sostenibili, come i rifugi d'alta quota risentiranno dell'effetto Covid. Niente più camerate per il riposo degli escursionisti, si pensa alla possibilità di montare tende in prossimità delle strutture. Quanto ai tavoli esterni per i pasti, bisogna fare i conti con le temperature che possono essere rigide.

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