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Coronavirus e raggiri, boom di reati informatici: denunciati 108 hacker

Il virus dei raggiri. «In questo periodo di coronavirus, le truffe informatiche, sotto forma di pishing, sono aumentate del 600 per cento nel mondo.» È quanto ha affermato Nunzia Ciardi, direttore della polizia postale e delle comunicazioni del ministero dell’Interno.

L’alto funzionario è stato ospite al Master in Intelligence dell’Unical, diretto da Mario Caligiuri. Il quadro descritto da Ciardi lascia senza parole e deve indurre tutte le istituzioni ed i singoli cittadini a tenere alta la guardia non solo nei confronti della epidemia da Covid-19 ma pure nei confronti delle organizzazioni criminali che operano attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici.

«Nella attuale fase storica, caratterizzata dall’esigenza di fronteggiare un’epidemia virale così drammatica anche per il nostro Paese» ha detto il direttore della polizia postale, «il cybercrime è particolarmente attivo nella violazione dei servizi pubblici, a cominciare dagli ospedali e dalle istituzioni sanitarie più direttamente collegate all’esigenza di fronteggiare l’emergenza.

Analogo attivismo si riscontra anche nelle condotte di sottrazione di dati personali sensibili. Il phishing, condotta ancora largamente prevalente, fa registrare, secondo gli ultimi studi, un incremento del 600% a livello mondiale, mentre sono in aumento anche gli attacchi portati direttamente alle dell’infrastrutture informatiche. L’ambiente cibernetico - ha proseguito Ciardi - costituisce l’obiettivo pregiato delle organizzazioni criminali per l’ampia possibilità di utilizzi illeciti che esso consente. Inoltre, i sistemi critici, orientati per loro natura alla gestione ed allo scambio di dati particolarmente sensibili, risultano inevitabilmente molto esposti».

I numeri confermano l’allarme: sono state 155 le indagini aperte e 108 gli hacker denunciati alla magistratura solo in un anno.

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