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Le scuole riaprono per la maturità, sorteggiate le lettere: da mercoledì si comincia

Dopo circa 100 giorni le scuole hanno riaperto oggi i battenti per accogliere i docenti delle 13 mila commissioni che esamineranno gli studenti a partire da mercoledì prossimo alle 8.30 per gli esami di maturità. «E' un primo rientro dopo il lockdown - ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina - resto convinta che fosse giusto mantenere gli esami, farli in presenza e in sicurezza. Perché con il secondo ciclo si chiude un lungo percorso di studi e l’esame è uno snodo verso la vita da adulti. Era giusto far vivere questo passaggio agli studenti. Oggi la scuola comincia a ripopolarsi. È un primo segnale di ritorno alla normalità».

I professori stamane hanno sorteggiato la lettera da cui mercoledì inizieranno i colloqui orali, hanno fissato il calendario, stabilito la durata delle varie parti del colloquio, preparato il materiale. Rigidissimo il protocollo, che ha previsto la misurazione della temperatura all’ingresso, igienizzazione delle mani, due mascherine a disposizione di ogni docente, percorsi per raggiungere il proprio posto. E tutte queste misure - predisposte dal Comitato tecnico scientifico a cui si è aggiunto un protocollo siglato tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati - verranno riproposte anche mercoledì, quando i ragazzi metteranno piede a scuola per sostenere l’esame. «E' stato bello rivedere i colleghi dopo tanto tempo - racconta oggi Federica Granato, docente di storia dell’arte all’Istituto superiore Amaldi di Roma - abbiamo lavorato per tutta la mattinata, c'è stato solo qualche intoppo con la piattaforma dalla quale si lavora su schede, verbali e moduli: il presidente era infatti stato nominato pochi giorni fa a causa della rinuncia di un altro e le credenziali sono arrivate tardi. Per questo abbiamo iniziato a scrivere i verbali alle 13 e domani proseguiremo il lavoro».

Ci sono anche scuole, come il liceo statale Kennedy di Roma, dove la maturità si svolgerà in cortile sotto dei gazebo che sono stati appositamente allestiti o nella palestra. A partire da mercoledì ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che è stato assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1 giugno. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali, coerenti con il percorso fatto, assegnati dalla commissione. In chiusura, il maturando dovrà esporre le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e accertate le conoscenze relative a «Cittadinanza e Costituzione" secondo quanto effettivamente svolto dalla classe. Il credito del triennio finale è stato rivisto: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza.

Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode. Anche i ragazzi - che potranno essere accompagnati da una sola persona - dovranno arrivare indossando la mascherina ma potranno abbassarla nel corso del colloquio, restando a distanza di sicurezza, 2 metri. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. Il maturando dovrà arrivare un quarto d’ora prima a scuola, il colloquio orale durerà un’ora e una volta terminato, dovrà lasciare subito l'istituto. E tuttavia un sondaggio ha rivelato che circa un maturando su 4 pensa che sarà costretto ad avere la mascherina ben fissata sul volto per tutta la sua permanenza nell’edificio scolastico, anche durante il colloquio; e il 21% è rassegnato all’idea di doversi presentare a scuola da solo, senza nessuno. In alcune Regioni sono stati fatti in questi giorni, o verranno fatti nei prossimi, test a tutto il personale della scuola. Oggi infine il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha rivolto un appello affinchè i seggi elettorali per le regionali si tengano il più possibile in luoghi separati dalle scuole anche per tutelare la salute.

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