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Movida e vacanze, allarme coronavirus fra i giovani: stretta su discoteche in Sicilia

La movida preoccupa sempre di più nell'ottica di una difesa dal coronavirus. Un fenomeno riscontrato in tutta Italia: dalle piste del Byblos, storica discoteca all'aperto sulla Riviera Romagnola (chiusa per 5  dai Carabinieri, per cinque giorni) a Roma dove un altro provvedimento di chiusura è scattato per un locale adibito a discoteca nella zona di Roma Nord.

E insieme alla movida gli esperti osservano anche il fenomeno dell'abbassamento dell'età media dei contagiati. Campanelli d'allarme che hanno portato la Regione Siciliana ad una ordinanza più restrittiva verso le discoteche. In Sicilia nelle discoteche e negli esercizi pubblici similari, sono vietati gli eventi al chiuso, mentre per quelli all'aperto si fa riferimento alle linee guida recepite dal Dpcm e predisposte dalla Conferenza delle Regioni, individuando i principi di distanziamento, obbligo della mascherina e riduzione della capienza massima per garantire il distanziamento previsto nelle aree destinate al ballo.

Ma occhi puntati in tutta Italia sui luoghi frequentati dai giovani. Sono loro i più esposti al contagio, tra assembramenti e scarsa osservanza delle regole, a partire proprio dalle mascherine. E sono sempre più, a giudicare dai casi degli ultimi giorni, un potenziale e pericoloso vettore di contagio per le categorie più fragili.

Sono tutti sotto i vent'anni, per esempio, gli otto ragazzi che sono risultati positivi dopo essere rientrati a Roma da una vacanza a Malta. Stessa storia per un giovane rientrato, sempre nella Capitale, da Ibiza dove aveva alloggiato in una villa con amici. E di un ragazzo residente a Bologna e la cui famiglia è originaria di Corigliano Rossano (Cosenza), tornato in Calabria ma dopo una vacanza in Croazia con amici.

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