Neanche il tempo di iniettare il vaccino alla popolazione europea che ora arriva una possibile nuova minaccia che fa ritornare al lavoro epidemiologi e scienziati oltre a far scattare l’allarme per le misure da adottare da parte dei politici di tutta Europa (e non solo). Il coronavirus ha modificato la sua struttura e si sta diffondendo in maniera più rapida del normale. La “variante” del Covid è stata isolata anche in Italia, nei laboratori dell’Ospedale militare del Celio di Roma. Il Dipartimento scientifico del Policlinico militare del Celio, che in questa emergenza sta collaborando con l’Istituto superiore di Sanità, ha sequenziato il genoma del virus sars-2 proveniente da un soggetto risultato positivo con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna. «Il paziente e il suo convivente rientrato - si legge nella nota del ministero della Salute - negli ultimi giorni dal Regno Unito con un volo atterrato presso l’aeroporto di Fiumicino, sono in isolamento e hanno seguito, insieme agli altri familiari e ai contatti stretti, tutte le procedure stabilite dal ministero della Salute».
La scoperta
È stato il segretario alla Salute britannico, Matt Hancock, ad annunciare che è stato identificato un nuovo ceppo di coronavirus che sembra diffondersi in maniera più rapida. Hancock, parlando alla Camera dei Comuni, ha spiegato che il nuovo ceppo potrebbe spiegare l’aumento dei contagi rilevato negli ultimi giorni nel Sud Est dell’Inghilterra, area che è stata sottoposta in larga parte alle restrizioni di livello 3, le più rigide. «Le analisi iniziali suggeriscono che questa variante si stia espandendo più velocemente di quelle esistenti», ha spiegato Hancock, «abbiamo identificato al momento oltre mille infezioni con questa variante, per lo più nel Sud dell’Inghilterra, sebbene casi siano stati identificati in quasi 60 diversi distretti. E i numeri stanno crescendo rapidamente».
Diffusione rapida
E, mentre il ministro della Sanità inglese, Matt Hancock, si è sbilanciato affermando che «le nuove restrizioni entrate in vigore nel Regno Unito contro il Covid-19, con Londra e parti dell’Inghilterra in lockdown con allarme di “livello 4”, potrebbero durare anche mesi», l’Europa trema. E non solo. La nuova variante del coronavirus, che si sta diffondendo rapidamente nel Sud-Est dell’Inghilterra, è stata rilevata anche in Danimarca, Olanda e Australia. Lo ha dichiarato in un’intervista alla Bb, Maria Van Kerkhove, esperta dell’0rganizzazione mondiale della Sanità, spiegando che ora sequenziare il genoma di questa variante aiuterà gli scienziati a capire il virus e come si diffonde. L’esperta ha spiegato che «più si diffonde il virus e più possibilità ha di mutare» e ha sottolineato che a quanto si è ricostruito, la nuova variante è partita dal Sud-Est dell’Inghilterra o da Londra.
Le prime precauzioni
Il nostro Paese, nel frattempo, prende le dovute precauzioni. Tutti i voli tra l’Italia e la Gran Bretagna sono stati sospesi, sia in arrivo che in partenza. L’annuncio è del ministro della Salute, Roberto Speranza. «Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione». Lo afferma su "La variante del Covid, da poco scoperta a Londra - aggiunge - è preoccupante e dovrà essere approfondita dai nostri scienziati. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza». Analogo annuncio del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che su Facebook ha scritto: «Il Regno Unito ha lanciato l’allarme su una nuova forma di Covid che sarebbe il risultato di una mutazione del virus. Come Governo abbiamo il dovere di proteggere gli italiani, per questa ragione, dopo aver avvisato il Governo inglese, con il Ministero della Salute stiamo per firmare il provvedimento per sospendere i voli con la Gran Bretagna. La nostra priorità è tutelare l’Italia e i nostri connazionali».
Il parere dei virologi
L’Oms ha rilevato «segnali preliminari secondo i quali la variante del Covid-19 che si è diffusa in Gran Bretagna può essere in grado di diffondersi più facilmente tra le persone» e secondo «informazioni preliminari può influenzare le prestazioni di alcuni test diagnostici». L’Oms ha precisato inoltre che «non ci sono prove che indicano cambiamenti nella gravità della malattia, ma anche su questo aspetto sono in corso valutazioni». L’Oms sta ragionando sui dati ma «per il momento non esistono prove che questa variante del virus del Covid agirà sull'efficacia dei vaccini. Bisogna comunque aumentare la ricerca per capirla». Lo ha spiegato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Ospedale per le Malattie Infettive Spallanzani, commentando le preoccupazioni espresse in Gb per una variante rintracciata nel sudest dell’Inghilterra. «Una nuova variante? Non mi sorprende affatto». Lo ha detto all’Agi Fabrizio Pergliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. «Di varianti – ha affermato - ne sono state individuate già una dozzina. Quindi ce lo aspettavamo che prima o poi una avrebbe iniziato a circolare. Le differenze? E’ come l’altro ma più aggressivo». Pregliasco spiega che le «varianti fanno parte dell’adattamento del virus all’ospite. Questo ceppo ci è riuscito, è molto furbo, diciamo così. Ha trovato un meccanismo di aggressione più efficace. Non si diffonde più velocemente quindi, ma è più aggressivo, ha una contagiosità maggiore e quindi una capacità diffusiva maggiore ed è questo quello che preoccupa, ma non stupisce. La capacità infettante è la stessa». L’impatto sul vaccino? «È prematuro pensare che possa avere una azione negativa sulla vaccinazione - ha aggiunto Pregliasco - bisogna vedere dove sono esattamente le variazioni genetiche e come incidono sugli anticorpi. Questi virus si replicano in modo sistematico, non correggono gli errori di replicazione che potrebbero rappresentare una caratteristica vantaggiosa che diventa dominante. Paradossalmente, è un po’ come una sorta di “Negroni sbagliato”, per intenderci, che alla fine finisce per piacere e viene bevuto anche se “sbagliato” e si diffonde come variante che spopola». Dello stesso parere Carlo Federico Perno, professore di Microbiologia, all’UniCamillus e International Medical University di Roma, e Direttore del reparto di Microbiologia, Ircss Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in Roma, direttamente incontatto con il virologo Ravy Gupta, della Univesity College London, che ha isolato la nuova variante in pre-visione per la condivisione dei dati scientifici. « Al momento non c'è nessuna evidenza che la variante del virus del Covid individuato in Gb sia meno sensibile al vaccino in arrivo, riducendone quindi la sua efficacia. È più veloce ma non più cattivo, al momento infatti non ci sono prove che sia capace di fare maggiori danni all’organismo e uccidere di più. Fino ad ora non è stato ancora rilevato in Italia».
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