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Variante inglese del virus, è una donna di Roma la prima positiva in Italia

La donna - che secondo alcune fonti si trova nella zona di Roma - ha fatto il tampone nei giorni scorsi, probabilmente in un drive through.

Sta bene ed è asintomatica la donna romana risultata positiva alla variante britannica del Covid. A quanto si apprende, la donna non è ricoverata ma è in isolamento con il compagno nella loro abitazione nella zona di Roma. Quest’ultimo, di orgini britanniche, è anche lui positivo ed asintomatico ed era rientrato alcuni giorni fa dal Regno Unito ma su di lui non è stata ancora conclamata la variante. La sua compagna invece ha una forte carica virale. Elemento, quest’ultimo, che avrebbe aiutato a sequenziare il genoma del virus SARS-CoV-2 con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna.

 

Ricciardi: gli inglesi sapevano ma hanno taciuto

«Gli inglesi sapevano già da settembre che era in circolazione questa variante. Hanno taciuto, non ci hanno avvertito. Ora serve il lockdown. O comunque misure molto severe». Così in un’intervista a 'Il Messaggerò il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi. «La nuova variante - aggiunge - non è più letale, ma circola con una velocità più alta anche del 70-80%» ma non sembra alterata «la capacità protettiva del vaccino». «In queste condizioni - dice ancora - sarà difficile riaprire le scuole il 7 gennaio. A Natale si rischia una nuova impennata». Intanto i voli dal Regno Unito, sostiene, vanno chiusi in tutta Europa: «Di fronte a questa nuova variante che probabilmente è già in Italia, temo che chiusure severe siano inevitabili»."

"Le misure decise per le Feste non bastano"

Secondo Ricciardi le misure decise per le Feste non bastano: «La circolazione del virus è intensa, il numero di infetti è alto. Le misure di contenimento devono durare di più. Almeno un mese, un mese e mezzo» inoltre «quello che non funziona è la fretta con cui si passa da un colore all’altro». «La stragrande maggioranza degli italiani - dice ancora - rispetta le regole. Però c'è un 10-20% per cento, non incline a modifiche del proprio comportamento». Ricciardi parla poi di vaccini: «Di AstraZeneca sappiamo che hanno due protocolli: uno con "dose piena-dose piena" che ha una protezione intorno al 70%, e uno "mezzadose-dose piena" al 90, che però deve essere consolidato da una sperimentazione di fase 3 e serviranno altri mesi. Potrebbero registrare il primo protocollo, che comunque ci darebbe un altro vaccino con una protezione importante, con molte milioni di dosi». Un’ipotesi: «Pfizer e Moderna agli anziani, AstraZeneca ai più giovani. L’importante è avere più armi: Johnson&Johnson dovrebbe essere pronto a primavera ed è interessante, perché è monodose».

 

 

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