Un colpo al cuore. Il nutrito popolo di fedeli, da Aosta fino ai piedi della Sicilia, ha un motivo in più per soffrire gli effetti della pandemia in pieno clima natalizio: il virus ha messo a repentaglio anche i dogmi cattolici. Perché il coprifuoco della Vigilia, ad esempio, non sarà solo la causa dei cenoni mordi-e-fuggi – consumati con largo anticipo rispetto alla consueta tabella di marcia – ma anche delle celebrazioni “rivisitate” e… anti-contagio. E così «Gesù Bambino può nascere due ore prima», come ha affermato il ministro Boccia, in barba alla tradizione. Digerito l’amaro boccone, però, i fedeli di tutta Italia hanno iniziato a porre una questione diversa: si potrà andare a Messa?
Le parole della Cei
In seguito al nuovo Dpcm, il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, ha chiarito diversi punti. Resta dritta la barra dell’“embargo” negli spostamenti dal 24 dicembre al 6 gennaio. E dunque nei giorni 24,25,26,27 e 31 dicembre, 1,2,3,5 e 6 gennaio varrà la regolamentazione attuata per le “zone rosse”, mentre per ciò che concerne 28,29 e 30 dicembre, nonché per il 4 gennaio, si passerà alla “zona arancione”.
Saranno consentite le celebrazioni?
L’ultimo decreto non ha modificato le regole legate alle visite dei luoghi di culto e delle funzioni. A patto che si rispettino le norme, entrambe sono consentite. Toccherà ai vescovi delle varie diocesi “istruire” i parroci riguardo alla sensibilizzazione dei fedeli, con l’obiettivi di non creare assembramenti in alcune celebrazioni, magari lasciandone “povere” altre. Sotto questo profilo, il Natale consente un’ampia scelta: dalla Messa vespertina della Vigilia fino alla funzione del 25, passando per le cosiddette celebrazioni della notte e dell’aurora.
Gli orari cambieranno ulteriormente?
Anche in questo caso, il nuovo Dpcm non sconvolgerà le abitudini dei fedeli più di quanto non sono abituati nell’ultimo periodo. O almeno non discosterà rispetto a quanto affermato dal ministro Boccia: bisognerà rispettare il coprifuoco e garantire il rientro nelle rispettive abitazioni entro le 22.
Sarà necessario portare con sé autocertificazioni?
Sì, soprattutto per ciò che concerne i giorni in cui l’Italia si colorerà di rosso. Un modo, più che altro, per agevolare il compito delle forze dell’ordine in caso di controlli.
Ci si potrà recare in qualsiasi luogo di culto?
In questo caso, vige la regola della “prossimità”: la scelta dovrà ricadere sulle chiese e le parrocchie più vicine rispetto alle residenze. Per ciò che concerne, invece, i “giorni arancioni”, ci si potrà anche allontanare leggermente, a patto che si resti nel Comune di residenza, a meno che non si abiti in un territorio con una popolazione che non supera i 5.000 abitanti: in tal caso, bisognerà comunque rimanere in un raggio di 30 chilometri dalla propria abitazione.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia