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Coronavirus, arriva pure la "variante napoletana"

«Non è Osimhen - precisa l’Azienda ospedaliera Federico II - il professionista proveniente dall’Africa che avrebbe consentito di isolare la variante Covid B.1.525 e non si tratta di nessun altro calciatore della Ssc Calcio Napoli»

Parte come una voce nei corridoi del Policlinico, che nessuno conferma, e sin dalle prime ore della mattina prende corpo fino a diventare un giallo, un mistero, anche un po' buffo. La voce è che sia Viktor Osimhen, l'attaccante nigeriano del Napoli, il «professionista di ritorno da un viaggio in Africa» descritto ieri sera nella nota ufficiale della Regione Campania e sul quale è stata individuata la presenza di una variante del Covid19 mai riscontrata prima in Italia. La "variante napoletana", come è stata già ribattezzata da qualcuno. La voce si diffonde a mezza bocca, fino a che il sito web «Il Napolista» ne parla, collegando anche il percorso del suo tampone dal Policlinico, che in effetti processa i tamponi dei calciatori azzurri, al Pascale. Il sito ricorda anche che "arrivò a Napoli e risultò positivo. Ha poi rispettato la quarantena. Ovviamente nulla è imputabile alla condotta del calciatore e della società. Adesso Osimhen è guarito e gioca regolarmente».

Bocche cucite

In città si comincia a parlarne ma resta il gelo delle fonti. Il Napoli a un certo punto rompe gli indugi e afferma all’Ansa: «Il Napoli non conferma né smentisce la notizia che sta circolando in città secondo cui Viktor Osimhen sarebbe il professionista sul cui tampone è stata trovata la variante del Covid19 scoperta ieri all’Istituto Pascale di Napoli». Il club azzurro afferma di non essere al corrente degli approfondimenti di ricerca che vengono effettuati sui tamponi dei suoi tesserati: il club si è occupato del Covid di Osimhen sottoponendolo al tampone al suo rientro in Italia e mettendolo in isolamento a casa appena scoperta la sua positività al virus, in linea con le normative previste.

La smentita

Sette minuti dopo arriva la smentita dell’Azienda Ospedaliera della Federico II: «Non è Osimhen - si precisa - il professionista proveniente dall’Africa che avrebbe consentito di isolare la variante Covid B.1.525 e non si tratta di nessun altro calciatore della SSC Calcio Napoli. Si sottolinea che tutti i dati sanitari sono sempre rigorosamente trattati nel pieno rispetto della tutela della privacy». E proprio al rispetto della privacy si appella il professor Antonio Giordano, direttore dell’Istituto Sbarro per la Ricerca sul Cancro della Temple University di Philadelphia. «Ricordo a quanti rincorrono il gossip fine a se stesso - sottolinea - l’importanza della privacy dei dati relativi alla salute di qualsiasi persona e, a maggior ragione, di chi è chiamato a svolgere un ruolo pubblico». Ma la voce continua a girare in ambienti sanitari, con la netta sensazione che un fondo di verità ci sia, sebbene inconfessabile, non è chiaro per quale motivo: Osimhen ha avuto il Covid, è rimasto in isolamento e non ha contagiato altri, quindi se fosse lui non sarebbe andato allegramente a diffondere la variante. Il calciatore sta bene, domani sarà titolare a Granada, ma a Napoli il giallo resta. (ANSA).

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