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Scuole di specializzazione in medicina: il Consiglio di stato commissaria il Miur

Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso degli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, di Bonetti e Delia studio legale, ha commissariato il ministero dell'Università imponendo di attribuire ai ricorrenti che "le borse non intonse non possono restare a priori inutilizzate, se il loro uso può servire comunque ad un’ulteriore specializzazione, perché l’ordinamento non vieta specificamente né di assegnare borse non “intonse”, ne l’inutilizzabilità di quelle parzialmente ottenute (cfr., da ultimo, ord. nn. 626 e 602 del 2021)".

Il Consiglio di Stato ha dunque rafforzato la propria posizione inaugurata su altri contenziosi dei legali e ha condannato il Ministero a provvedere ad assegnare ai ricorrenti i posti rimasti vacanti all’esito della procedura di ammissione alle Scuole di Specializzazione di Area medica.  Nonostante tale situazione e decine di condanne del Consiglio di Stato il Miur continua a non provvedere lasciando da mesi vacanti tali posti e fuori dalle scuole altrettanti ricorrenti che potrebbero iniziare a frequentare così da dare una mano a colmare il gap di specialisti ormai divenuto cronico. Il giudice amministrativo, con le pronunce da ultimo pubblicate, ha ribadito ancora una volta l’illegittimo operato del Miur ordinandogli di provvedere all’incombente entro termini perentori e, disponendo, altresì, su istanza specifica proposta dagli avvocati Delia e Bonetti, il commissariamento del Ministero nominando in sostituzione del Dirigente competente il capo di gabinetto del Ministero.

Si tratta di quasi 600 posti che attendono di essere ammessi e che incomprensibilmente il Miur non assegna.

Mentre in Sicilia ed in Veneto l’emergenza carenza medici specialisti porta a soluzioni estemporanee come l’attivazione di corsi di 3 mesi prima di “gettare in trincea” giovani medici appena laureati (non avendo tempo e modo di formarli in maniera opportuna), chi potrebbe formarsi correttamente viene lasciato fuori ormai da un anno preferendo lasciare posti vacanti e borse non spese. Un paradosso davvero tutto italiano e che speriamo che i nuovi vertici del MIUR modifichino prima di far commissariare.

L’avvocato Delia commenta “in ragione degli ennesimi provvedimenti di condanna del ministero da parte del CDS in questo contenzioso, ci auspichiamo che la P.A. possa provvedere in tempi brevi ed utili ad effettuare la ricognizione necessaria. Diversamente, al fine di fornire la migliore tutela possibile ai nostri ricorrenti che, dunque, oggi potrebbero avere la possibilità di ricoprire un posto presso una scuola di specializzazione, attiveremo tutte le procedure di commissariamento concesse dal CDS e, con gli strumenti che la legge ci offre, obbligheremo il Ministero ad ottemperare all’ordine giudiziale”.

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