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AstraZeneca: Boris Johnson: "E' il mio turno, presto sarò vaccinato"

Il premier britannico, Boris Johnson, ha annunciato di essere stato convocato per la somministrazione della prima dose di vaccino contro il Covid-19. Intervenendo al question time alla Camera dei Comuni, come riportano i media britannici, il premier ha rivelato che «molto presto» farà il vaccino e che «certamente sarà AstraZeneca».

Se il Regno Unito è riuscito finora a vaccinare la sua popolazione Covid a ritmo record in Europa è per due ragioni: in primo luogo perché è uscita dall’Ue con la Brexit e non è più soggetta alle «folli» strategie di Bruxelles; e poi perché ha reagito all’iniziale paralisi decisionale governativa e alle incertezze su chi fosse responsabile di cosa sottraendo la responsabilità della campagna vaccinale a una struttura «allo sfascio» come il ministero della Sanità per affidarlo a una speciale «task force» ad hoc. Lo ha detto oggi Dominic Cummings, ex guru della campagna referendaria pro Leave e poi consigliere principe del premier conservatore Boris Johnson, fino al siluramento dei mesi scorsi legato a uno scontro di potere interno allo staff di Downing Street. Cummings è stato messo sulla graticola di fronte a una commissione parlamentare sul suo ruolo nell’affidamento da parte del governo d’incarichi onerosi a consulenti esterni legati a lui nella gestione dei messaggi sulla pandemia dopo le pesanti critiche all’iniziale gestione dell’emergenza da parte del governo Johnson.

Un ruolo che egli ha difeso a spada tratta, rivendicando anzi di aver contribuito alla nascita di una macchina più snella ed efficiente: tanto più che, a suo dire, l'apparato del dicastero della Sanità si era rivelato per esempio «una rovina fumante» nel reperimento delle protezioni mediche anti Covid; e l’intero governo, «incluso Boris Johnson», non appariva in grado al principio di prendere decisioni tempestive in mancanza di linee guida adeguate alla situazione. Quanto all’Ue, l’ex eminenza grigia di Downing Street è stato tranchant: «Da tempo sostenevo che fosse pericoloso continuare ad affidarsi all’Ue per regolare la scienza e la tecnica in questo Paese - ha premesso, imbeccato da un deputato Tory - e i fatti mi stanno dando ragione. Basta guardare al sistema da incubo con cui Bruxelles sta facendo saltare le vaccinazioni». "Solo nell’ultima settimana - ha proseguito - abbiamo visto la cultura anti-imprenditoriale e anti-tecnologica di Bruxelles mettersi in azione in simbiosi con la sua spaventosa burocrazia nelle folli decisioni prese sul vaccino AstraZeneca. Penso che sia estremamente positivo per noi esserne fuori».

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