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Il bimbo stretto nella tuta lunare dell'infermiera e quell'umanità che lotta col Covid

Sette mesi, nato col Covid e un disturbo intestinale. Separato dalla mamma per essere sottoposto a un delicato intervento, ma stretto nell'abbraccio di una tuta lunare, diventata veste simbolo della lotta al Covid.

Matteo Maurizio è avvolto, protetto in quell'abbraccio di un'infermiera, una di quelle che non ama l'appellativo di "eroe", ma che, in fondo, lo è. Per l'amorevolezza con cui si è presa cura di una vita indifesa, venuta al mondo in uno dei periodi più bui degli ultimi secoli.

La foto, la storia - portata alla luce dal Resto del Carlino - è viva testimonianza di quanto la candidatura al Nobel per il personale sanitario italiano sia meritata. E' stata scattata nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale Salesi di Ancona diretto dal dottor Alessandro Simonini e ritrae tutta la tenerezza di chi, in mezzo a mille difficoltà, resta meravigliosamente umano, gioca e accarezza il piccolo Matteo Maurizio.

"Nel momento più drammatico della mia vita - ha detto la mamma del bimbo - vedere quella foto lontana da mio figlio, è stato un ritorno alla vita dopo un incubo durato giorni".

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