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AstraZeneca, Ema: possibile legame con rare trombosi. Tra le ipotesi uso preferenziale over 60

E' arrivato il parere dell'Ema sul vaccino AstraZeneca: è possibile un legame con rare trombosi, ma  «i benefici» del vaccino AstraZeneca «superano i rischi».  Non è stato mostrato un nesso con l’età» tra gli eventi rari di trobosi ha precisato la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, ma «la maggior parte dei casi finora segnalati» all’Ema «si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni» ed «entro 2 settimane dalla prima dose» mentre l’incidenza dei casi sospetti dopo la seconda dose «è limitata».

AstraZeneca: verso raccomandazione uso preferenziale over 60

L’uso del vaccino AstraZeneca potrebbe essere raccomandato sopra i 60 anni. E’ quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate. L’indicazione potrebbe essere accolta da tutti i paesi Ue in una posizione unitaria attualmente in discussione.

Ema, al 22 marzo 18 i decessi per trombosi rare

Il Comitato per la sicurezza dell’Ema (PRAC) ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa dell’addome riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’Ue (EudraVigilance) al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali. Lo riporta l’Ema in una nota sul vaccino AstraZeneca, sottolineando che «i casi provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’AEA e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino».

AstraZeneca: il Belgio lo blocca per gli under 56

Il Belgio limiterà la somministrazione del vaccino Covid-19 di AstraZeneca agli over 55, a seguito della conferma da parte dell’Ema di un legame con rare forme di coaguli di sangue. La sospensione della somministrazione per gli adulti di età compresa tra i 18 e i 55 anni si basa su «recenti pareri scientifici», ha spiegato il ministero della Salute in un nota. Agli under 56 verranno dati vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna.

AstraZeneca: Ema, possibile revisione rischi per under 30

(Ema) per il momento non raccomanda la somministrazione di un vaccino diverso da AstraZeneca per «fasce diverse della popolazione», ma «esaminerà le informazioni aggiuntive anche in questo contesto». Lo ha detto la direttrice dell’Ema, Emer Cooke, a proposito della decisione del Regno Unito di offrire un vaccino diverso alle persone con meno di 30 anni. «Lavoriamo a stretto contatto con le autorità britanniche» e «terremo conto di ogni informazione per ogni ulteriore revisione», ha aggiunto.

 

AstraZeneca: Ema annuncia aggiornamento bugiardino e avvisi

«Le informazioni» del bugiardino del vaccino di AstraZeneca saranno aggiornate e saranno diffusi "avvisi". Lo ha detto Sabine Straus della commissione per la valutazione del rischio dell’Ema.

AstraZeneca: media, in Gb ad under-30 Pfizer/Moderna

Nel Regno Unito, l’agenzia di regolamentazione dei prodotti medico-farmaceutici (Mhra, nell’acronimo in inglese) -che sta per tenere una cnoferenza stampa per dare aggiornamenti sulla sicurezza del vaccino OxfOrd/AstraZeneca - consiglierà di somministrare a coloro che hanno meno di 30 anni i vaccini di Pfizer e Moderna, invece che quello della casa farmaceutica anglo/svedese. Lo anticipa la stampa britannica.

AstraZeneca: farmacologo, ipotesi trombosi per vettore virale

La reazione autoimmune alla base degli eventi trombotici rari osservati in relazione alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, rilevata oggi dall’Agenzia europea dei medicinali Ema, «potrebbe essere causata dal vettore virale utilizzato per il vaccino, ma si tratta di un’ipotesi che richiede ulteriori studi». Ad affermarlo è il farmacologo Antonio Clavenna, del dipartimento Salute pubblica dell’Istituto Mario Negri di Milano. «La tecnologia del vaccino AstraZeneca prevede infatti l'utilizzo di un adenovirus da scinpanzè per trasportare la proteina Spike del SarsCov2. L’ipotesi è che l’utilizzo di un virus come vettore possa, in determinati soggetti che hanno magari una particolare predisposizione, portare alla formazione di anticorpi che vanno ad agire contro l’organismo stesso.

Una ipotesi da approfondire anche in relazione al vaccino di Johnson & Johnson, che utilizza la stessa tecnologia a vettore virale e per il quale l’Ema ha segnalato tre eventi rari trombotici su 4,5 milioni di vaccinati». Quanto ai «maggiori o minori rischi rispetti ad altri vaccini largamente impiegati, è impossibile fare dei paragoni», rileva l’esperto. Infatti, chiarisce, «il vaccino antinfluenzale, ad esempio, utilizza una piattaforma differente, ovvero si avvale dello stesso virus inattivato o di componenti del virus e dunque non paragonabili sono gli effetti collaterali e per l’antinfluenzale non si segnalano reazioni autoimmuni». Inoltre, osserva, «l'Ema non ha identificato fattori di rischio collegati a età o sesso. Il fatto che le trombosi rare si siano rilevate maggiormente in donne sotto i 60 anni, infatti, potrebbe essere dovuto alla circostanza che proprio questa fascia di età e le donne sono state le categorie maggiormente immunizzate con il vaccino AstraZeneca». Ad ogni modo, sottolinea Alessandro Mugelli, past president della Società italiana di farmacologia, «resta favorevole il rapporto rischio-beneficio per questo vaccino. Il rischio di eventi avversi, sia pure rari, va infatti valutato rispetto alla gravità della malattia da cui il farmaco o vaccino deve protegger. Tutto è cioè relativo alla gravità della malattia e l'infezione da Covid-19 nel nostro Paese fa, purtroppo, ancora centinaia di morti ogni giorno».

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